Se pensiamo alle occasioni che vi sono nella vita per toccare un fiore,ci accorgiamo quanto il fiore sia nella nostra esistenza una cosa preziosa,delicata,rara.
Un gioco della natura,della vita che muta colore e caratteristiche a seconda del fiore che e',a seconda delle ore del giorno.Ma accade spesso che vivendo in citta' il muro prenda lo spazio dei fiori,laddove non c'e' verde,non c'e' prato,laddove sara' impossibile trovare un prato di margherite fiorite vi saranno pareti,calce,finestre,infissi,gente,macchine fotografiche,cineprese,automobili.
Provate ad immaginarlo.Un prato fiorito,che meraviglia.Un prato fiorito di margherite e papaveri,dove voi correte senza meta fino a gettarvi sotto l'ombra di un albero in una calda giornata d'estate.Circondati dai fiori che cercherete di non calpestare mentre correte.Perche' e' cosi che siamo,noi uomini sappiamo proteggere le cose belle che amiamo sulla terra,non e' vero che siamo cosi zoticoni,non ci credo,non tutti.
E' come quando dicono che i giovani di oggi non valgono niente.Non ci credo,retorica,frasi fatte.Lo dicevano anche a noi.Anche i giovani di oggi hanno il loro spessore,lasciamo loro il tempo di dimostrarci i loro lati buoni e crediamoci,consigliamoli meglio che possiamo,raccontiamogli la nostra esperienza.Quando cerchiamo di non capestare i fiori piu' belli lo facciamo istintivamente,senza pensarci troppo.Fa parte di noi,non solo di cio' che ci hanno insegnato,ma di cio' che abbiamo nell'anima,il rispetto delle cose belle,dei colori,della vita.Questo accade anche quando vedo una formica o un ragno,un insetto,un maggiolino,una farfalla.Faccio di tutto per schivarla e non fargli del male.Perche' ha diritto di vivere e non devo essere io a decidere che la sua vita deve cessare.Nemmeno per una formica,perche' anche se lei a noi pare infinitamente piccola,nel suo mondo al cospetto delle altre formiche la formica che starete calpestando avra' un suo ruolo e una sua importanza.E magari chissa',avra' anche qualcuno che la aspetta anche se tutto questo farebbe morire dal ridere.
Forse e' questo cio' che vedo venir meno nella citta' che amo.Il rispetto della sua fragilita',delle sue bellezze.Il rispetto dei segni di chi passeggiando sopra i masegni ha disegnato la storia di quel posto meraviglioso.Un posto che sembra un miracolo sorto tra la nebbia,un monumento costruito da Dio dove il sole schiantantosi prepotentemente su tetti e laguna rispecchia la forza della vita : la luce.Una luce che emana quasi quel profumo che in citta' si sente ad ogni angolo di calle.Si,una luce che emana profumo,quel profumo che solo chi risiede in citta' puo' riconoscere tra le calli e i campielli.
Alle volte penso che anche i turisti sentano lo stesso profumo,Ma mi accorgo che non e' vero,no,non e' cosi.Perche' Venezia il suo prato ce l'ha,il suo manto colorato sul quale poter correre e distendersi abbracciandolo,ma lo vedo solo io,e solo quelli come me. Venezia e' un caso a se.Venezia e' diversa,speciale,perche' quando il sole tramonta e' come se te lo donasse su un piatto di argento quel prato,il suo prato.....la laguna.La laguna e' quell'immenso prato... lo specchio liscio in cui i colori meravigliosi della natura si riflettono,donandoci sensazioni inspiegabili e profonde.E dandoci l'energia di cui necessitiamo per esistere.La luce.
E il profumo che si sprigiona,e' come se fosse annodato nel cuore della citta e man mano ci si avvicina all'acqua,il profumo di salsedine,inconfondibile,insostituibile si snoda fino ad entrare dentro di noi.
Forse e' la sola differenza che c'e'.Un prato si trova in tantissimi luoghi del mondo...ma quella fragranza di salsedine,quel tuffo immaginario nella luce riflessa,quella si ritrova solo a Venezia.Solo un veneziano come me sa' di cosa sto parlando.Potrebbero condurmi con un elicottero e gli occhi bendati in mezzo alla laguna.Se mi chiedessero in che citta' ci troviamo,sono certo che non sbaglierei....Venezia e' anche questo,Venezia non e' la massa di gente che la invade ogni giorno.Quello per me e' uno schiamazzo,quello e' un calpestio senza fine di un prato pieno di fiori.Io cosi non la riconosco,la evito,faccio di tutto per non vederla calpestata da milioni e milioni di piedi.E' come se Venezia indossasse un abito che le sta male,che stringe,che fa difetto,e' come se Venezia fosse una pianta assetata che poche persone bagnano ma a cui troppe persone toccan le foglie.Un bel fiore,intoccabile e troppo toccato.
E' il 30 Gennaio del 2002.Siamo a Montroz,una frazione di Cogne.
Ha trascorso una notte insonne Annamaria Franzoni ed e' stata svegliata verso le quattro del mattino da un tonfo che raccontera' piu' tardi di aver sentito in giardino.Il giardino circonda una villetta nuova e neancora finita,un chalet.La casa che la famiglia Lorenzi aveva costruito per andarci a vivere coi due pargoletti frutto del matrimonio tra Stefano e Annamaria.Due persone miti,conosciute come tranquille,in accordo e in simbiosi.Una famiglia apparentemente serena,dove i giocattoli sparsi nel giardino verran ripetutamente fotografati quasi fossero un simbolo di quell'equilibrio.In quell'angolo meraviglioso di montagna,in quel rifugio paradisiaco che avevan costruito per loro succede qualcosa di tremendo.Succede quello che Annamaria Franzoni raccontera',piu' tardi in un suo libro che intitolera' : la verita',anche se in una trasmissione televisiva un giornalista non tardo' nel dirle che quella era la SUA verita'.
Tutto pare accadere nell'arco di tempo durante il quale Annamaria accompagna il figlioletto piu' grande alla fermata dello scuolabus.Lui sale e si dirige verso la scuola.Annamaria fa ritorno a casa.Sono gesti usuali,ripetitivi che si compiono giorno dopo giorno,abitudinariamente.Apre quella porta che lei stessa aveva chiuso qualche minuto prima,dato che la fermata del bus da casa dista solo un centinaio di metri.La aveva chiusa solo con lo "scrocco" senza far girare la chiave,tanto aveva pensato,tornero' in pochi minuti,giusto il tempo di arrivare allo scuolabus.Quando varca la porta di casa sente silenzio e quando si reca nella camera sua dove aveva adagiato il figlio Samuele ancora assonnato ( raccontera' lei )sente ancora silenzio.Samuele e' coperto dal piumone e lei pensa per un istante che lui stia giocando.Ma il respiro pesante del bambino le fa intuire che qualcosa non va'.Quando lo scopre racconta Annamaria scopre anche che il figlioletto e' stato aggredito e ferito e che le ferite sono gravi e profonde.
Sono le 8 e 28 quando Annamaria chiama il 118 e chiede aiuto,subito dopo chiama il medico di famiglia,una donna,Ada Satragni che dopo esser giunta sul posto diagnostica un improbabile aneurisma cerebrale del bambino.La Satragni lo puli',gli puli un po' il capo,addirittura in attesa dell'elicottero,prese la decisione di spostarlo e portarlo all'esterno con un improvvisato lettino.Subito dopo l'arrivo dei membri del 118 che si resero conto del fatto che il bimbo fu vittima di un atto violento,chiamarono i carabinieri sul posto.
Dal momento dell'arrivo dei carabinieri inizieranno i sopralluoghi e i sospetti.Purtroppo nel frattempo,la scena del crimine era stata calpestata da piu' persone ignare del fatto che dietro a tutto questo vi fosse un omicidio.
Annamaria Franzoni entro' ben presto nell'occhio del ciclone e fu quasi sempre inquisita da giornali,da colpevolisti.Ma non solo.Nella villa mai vennero trovate tracce di persone estranee ai componenti della famiglia ed inoltre,un particolare che la inchiodo' fu lo scoprire che il pigiama appoggiato sul letto dove giaceva il piccolo Samuele era indossato dall'assassino al momento dell'aggressione.Questa deduzione fu dovuta alle vaste macchie di sangue che sporcavano il pigiama in modo evidente e in alcuni punti speicifici,come ad esempio il polso del braccio destro.Anche gli zoccoli di casa di Annamaria erano macchiati di sangue.Quindi,la deduzione fu che nessuno oltre lei potesse aver indossato il piagiama e gli zoccoli.Annamaria Franzoni insomma,sembrava essere l'autrice del delitto,forse in preda a un raptus,a un momento violento rimosso.Eppure partecipo' a trasmissioni televisive importanti,ricordo l'invito che accetto' da Maurizio Costanzo.Pianse,racconto' la sua verita',disse di essere innocente.E disse un altra cosa in diretta: di aspettare un bambino.
In primo grado la Franzoni venne condannata a 30 anni,trasformati poi in 16 anni grazie alle concessioni delle attenuanti generiche.
Il resto di questa tragica vicenda che vede colpito l'innocente e piccolo Samuele e' noto.Conosciamo tutti i fatti,conosciamo gli sviluppi e sappiamo quanto la famiglia,il marito e il suocero sian stati sempre vicini ad Annamaria.
Una tragedia,per tutta la famiglia,per i figli innocenti,anche per la stessa Annamaria che forse non ricorda davvero,forse non sa,forse sa e non dice....non lo sappiamo.Noi non sappiamo la mente dove puo' condurci,di certo se la mente della Franzoni l'ha condotta fino a quel momento ci sarebbe da aver paura.Paura prima di giudicare,prima di puntare il dito,paura della mente,di come siamo fragili e pericolosamente vulnerabili.Perche'allora potrebbe capitare a tutti di perdere la pazienza,la ragione un giorno,magari per un motivo futile,per stanchezza,chissa' per quale altro motivo,ma potrebbe capitare a tutti.Potrebbe capitare a tutti di perdere la ragione.Magari per un istante,per qualche istante e poi dimenticare di averla persa..e non ricordarsi davvero piu' fino a continuare a negare,a esser sicuri di non aver commesso niente.Ringrazio il Signore quando sento certe cose..di avere la fortuna di aver avuto una famiglia equilibrata,una salute mentale.Quando si sentono certe tragedie si capisce quanto anche chi e' carnefice soffre.
Ma solo una persona che non ha commesso un fatto o che lo ha totalmente rimosso puo' fare una telefonata come questa.In questa telefonata non c'e' finzione a mio avviso,c'e' disperazione,c'e' perdita del controllo.C'e' il comportamento di una persona che si trova improvvisamente catapultata in una realta' che non poteva immaginare.Alla richiesta dell'indirizzo lei si confonde e risponde:eh si,eh.....non lo sa,non riesce a concentrarsi.Non riesce a dare l'indirizzo,non riesce a ripetere il numero della porta.E' sotto shock.Questa e' l'unica cosa che mi ha sempre lasciato un gran dubbio sulla sua colpevolezza.Ovviamente sono i magistrati a decidere e le sentenze vanno sempre rispettate.Per fortuna abbiamo tutti un cervello e possiamo pensare pero' con la nostra testa.In tal modo riusciamo a farci anche alcune nostre idee personali,opinioni.
Per concludere,mi colpi' molto la telefonata di Annamaria Franzoni al 118.La prima volta che la sentii io pensai che lei fosse completamente estranea ai fatti.
La confusione,il vuoto.Non e' di una persona che sta calcolando o nascondendo qualcosa.E' il vuoto di una persona impreparata.Innocente. https://www.youtube.com/watch?v=pD87vUW2_9o
E' stato un po' alla volta che Fb mi ha annoiato.Fino al punto di non poterne piu' di vedere postate cretinate,frasi fatte,foto di piatti,animali squartati,manie di grandezza,ostentazioni.
Di tutto.Spesso dimenticando anche da dove si proviene,FB fa sognare un po' troppo.E sotto decine di mi piace anche quando uno scrive che e' morto Figaro.In tal caso poi oltre ai mi piace,una sfilza senza fine di RIP che starebbe a significare : riposa in pace.Sulla pagina del morto.Se per destino e' morto per uso di droga,qualche amico piu' meticoloso si permette anche di aprire un dibattito in merito a questo.Prevaricando la famiglia,i fratelli,i geniitori,tanto la pagina e' mia e scrivo quello che voglio.Brava! Oppure quando scrivi ho 40 di febbre,vedi i mi piace salire vorticosamente.Cavolo,qua i vol che crepa,ti vien da pensare!E ti tocchi !
Insomma,diciamocela tutta.Inizialmente FB aveva il suo perche'.Potevi riincotrare un vecchio amico,potevi stringere nuove interessanti amicizie,ma poi pian piano si e' trasformato in una gabbia ossessiva dove si leggono sempre le stesse cose.C'e' posta le domande e subito dopo si clicca mi piace e si da le risposte. C'e' chi ce l ha col mondo,si alza gia' incazzato la mattina presto e il post che mette e' una parolaccia diretta a terzi.Una sorta di insulto costante nei confronti di chi legge,come se quasi gli amici scelti gli fossero stati imposti.E poi i tuoi amici,quelli che conosci da anni,che qualche volta ti sembrano cambiare solo per il fatto di aver la liberta' di poter scrivere coi tasti di un computer.Gruppi,pagine,creati per parlare di un argomento che ci sta a cuore e poi spesso usato e abusato dagli stessi amministratori.
Giorni fa in un gruppo di cui facevo parte leggo un post: da ora in poi prima di essere postati,i post saranno visionati ed autorizzati dagli amministratori del gruppo.Mi scoppio' da ridere.Cioe' io per poter dire quel che vorrei dire
dovrei essere filtrato da un altro.Ma cosa sono ho pensato?Son diventato deficente di colpo?
Ho lasciato un piccolo messaggio sulla bacheca e ho detto che li ringrazio,ma preferisco scrivere cio' che decido io senza essere imboccato o filtrato da chichessia.
Ecco insomma che qualcuno perde il controllo di se,cominica a volare un po' troppo in alto perdendo il senso della misura e del rispetto degli altri.Ma chi sei tu per poter giudicare se quel che scrivo io puo' essere pubblicato su una pagina o meno?Cosi se non si sta attenti si finisce anche col rovinare qualche amicizia di un tempo,poiche' la parola amministrare alle volte prende il cervello delle persone.
Insomma,io le mie distanze dal social network le ho prese alla grande.Sono piu' che consapevole di aver fatto una cosa giusta.Vedendo tutte queste scemenze,i RIP,i mi piace inopportuni,le manie di grandezza di chi ha dimenticato improvvisamente la miseria....le parole di chi parla della propria citta' dicendo le stesse cose imperterrito da dieci anni.........no,grazie.Basta cosi.
Sono Santi.
Ieri sera ho visto un film sulla vita di Papa Woityla.La sua storia,la sua pazienza,la sua vita difficile,i dispiaceri,il suo eterno ottimismo.E quel che mi ha colpito e' la sua capacita' di sorridere nonostante i dolori.Un gran dono di Dio.Commovente,mi ha fatto trascorrere una serata diversa dalle altre.Non c'ero.Ero assorto in quella magia che anche tramite un film,Woityla era riuscito a trasmettermi.E' piu' forte di me,quando penso a lui,quando lo vedo,mi viene un nodo nella gola.
Oggi Lui,insieme a Papa Giovanni XXIII sono stati Santificati.Sono due Santi.
Purtroppo lo conosco poco,solo per le cose che i miei genitori mi raccontarono.Di sicuro ricordo che mio Padre e mia Madre furono benedetti da Lui a Roma nella citta' del Vaticano.
Veniva chiamato il Papa Buono,per il suo aspetto gentile,per le sue parole dolci che aveva per tutti.Esiste un audio che tutti noi conosciamo ed e' quello che riporta questa frase,passata alla storia
" Cari figlioli,tornando a casa,troverete i bambini:date una carezza ai vostri bambini e dite : Questa e' la carezza del Papa."
Si chiamava Angelo Giuseppe Roncalli,nacque a Sotto il monte vicino a Bergamo,il 25 Novembre del 1881.Nato da famiglia numerosa con trecidici figli,lui fu il Papa umile che arrivo' nella Chiesa dopo che con l'aiuto di uno zio riusci' a completare gli studi . Patriarca di Venezia,il suo papato durera' pochi anni.
A Venezia sara' sempre amato. Molti di voi non ricorderanno o non sapranno che aveva un soprannome.
Giovanni XXIII veniva amorevolmente soprannominato dai veneziani : Nane schedina .Per via del suo nome.
Nane in veneziano significa Giovanni e la cifra XXIII veniva vista come la schedina del totocalcio.
Eppure secondo me vi sara' un giorno in cui tutto ci apparira' chiaro.Non so quando sara',ma mi rendo conto e piu' tempo passa sempre piu' lo sento che il disegno che Dio ha creato per noi e' un tracciato irto di difficolta' spesso,ma altrettanto pieno di significato.Ogni cosa che ci accade.Tutto.Ha il suo significato.
Non siamo preparati abbastanza per comprenderlo,non siamo preparati per dar risposta alle domande che spesso ci facciamo perche' risposta non hanno.Perche' tutto questo deve capitare a me?Perche' questo?Perche' quello?Mai ci siamo posti dicendo:e perche' non doveva capitare a me?Chi ero io perche' non mi dovesse capitare?
Era trascorso poco tempo dal lutto di mio Padre.Fu tutto molto veloce.Una sera mi chiamarono e mi dissero che si sentiva male.Ci recammo all'Ospedale di Venezia dove lo ricoverarono in pronto soccorso e dopo alcuni esami di routine ( gastroscopia,visite e esami del sangue ) decisero di dimetterlo.Andai dal medico e feci un can can.Ma lei davvero e' convinto che mio Padre non abbia niente?Dissi io al medico del pronto soccorso.Non lo dimisero,lo passarono in medica 1.Aveva il cancro e mori il 30 Novembre del 2004.Non mori in ospedale mio Padre,ma a casa sua e quella notte di Novembre faceva freddo e pioveva a dirotto.Io ricordo come fosse ora che mi addormentai esausto al suo fianco.Avra' pensato di sicuro....mio figlio russa,ma sono sicuro che quel suono regolare del mio respiro lo lascio' allontanarsi serenamente.Dopo pochi giorni a Venezia si respirava un aria natalizia che per la seconda volta nella mia vita sentivo soffocante.Tutti questi addobbi,questi suoni,questi sogni,mi sembravano contrastanti col sentimento che avevo nel cuore.Cosi scelsi di portare mia Madre in montagna e ci prendemmo una bella casetta da eremiti in mezzo alla neve di montagna.Che bei giorni furono....l'odore della legna,i vetri appannati e gocciolanti,e poco fuori della finestra quell'intenso profumo di pino mi faceva rivivere chiudendo gli occhi,alcuni attimi della mia infanzia.Cercammo di trascorrere un Natale spensierato anche se eravamo entrambi,tristi,ci consolavamo,abbracciandoci,parlando di tutto.Lei faceva fatica a parlare,aveva avuto bisogno di molta logopedia dopo l'ischemia che le fece rischiare la vita.Parlare e' una cosa normale e noi diamo per scontato di parlare,parlare e parlare.Tante volte non ci rendiamo conto nemmeno di quanto male gestiamo le nostre parole....le usiamo,e abusiamo.Dovremmo soffermarci su questo pensiero e ricordarci che anche il poter parlare e' una fortuna,un dono.Prima del male di mia Madre io non sapevo nemmeno cosa volesse dire afasia e tantomeno logopedia. Rimanemmo un altro mese li,e fu una scelta giusta anche per far distrarre mia Madre.Eravamo ancora in montagna quando in tv mostrarono il Papa appena dimesso da un ricovero ospedaliero dovuto a una tracheite.Ma si capisce che il Papa sta male perche' i giorni che seguono sono un continuo rientro a Policlinico Gemelli e i bollettini medici che si susseguono fanno capire che la situazione e' seria.Il 24 Febbraio al Papa con suo consenso viene effettuata una tracheotomia per farsi che lui possa respirare con meno difficolta'.Quando esce dalla sala operatoria viene portato nella sua stanza del decimo piano,quella che tutti ricorderemo perche' molte persone attesero li' un segno,un saluto dallo stesso Papa.Infatti il saluto del Papa dalla sua finestra arrivera' il 13 Marzo,dopo che le sue condizioni migliorarono decisamente.Pur migliorando il suo stato di salute,il Papa non e' in grado di tenere la veglia della notte di Pasqua.Verra' sostituito dal cardinale Joseph Ratzinger.L'indomani alla Messa di Pasqua,si affaccia,ma non e' in grado di pronunciare le parole della benedizione Urbi et Orbi in latino.Da questo momento il mondo intero si preoccupera' ogni attimo per la salute del Papa che si spegne alle 21 e 37 del 2 Aprile.
Ricordo un silenzio.Tante candele.La cupola di San Pietro autoritaria, maestosa,sembrava aver perso in quel momento ogni significato e autorita'.Cosi fu al funerale.Mi colpi' il silenzio e quel libro poggiato sulla bara le cui pagine si giravano da sole.Col vento.Si giravano con un ritmo quasi regolare,come se qualcuno stesse leggendole e girandole.
Dopo tempo dalla scomparsa di mio Padre e dopo qualche mese dalla morte del Papa una notte feci un sogno.Quando mi alzai mi seentii turbato.Turbato perche' pur essendo credente io sono poco praticante e quella notte feci un sogno che mai avevo fatto nella mia vita.
Ero con mio Padre in una grande Chiesa e lui guardandomi mi disse,vai nell'altra ala della chiesa,c'e' una persona importante che ti sta aspettando.Quando entrai in questa piccola cappella,vi trovai il Papa.
Lui si giro' verso di me ,mi accarezzo' e poi mi mise una mano sulla testa dicendomi Tu avrai una gran responsabilita'.Sarai il prossimo Papa.
Mi risvegliai con questo sogno nitido dinanzi agli occhi,nitido come fossero fotogrammi proiettati di continuo nella mia mente.
Non ne parlai con nessuno,ma dissi a mia Madre che volevo andare a Roma due giorni.E cosi feci.
Andai a San Pietro e mi misi in coda,fino a raggiungere il luogo dove si trovava il Santo Padre.Fui colto da un emozione inspiegabile che non posso raccontare.Mi sentii improvvisamente in buone mani e al sicuro.
Spedii una cartolina a mia Madre,della quale vi poso la foto in allegato.Le spedii la foto del Papa che avevo sognato con una dedica semplice che lei potesse capire.Questa cartolina divenne per mia Madre e per me un oracolo.Nei momenti in cui lei stette male,la cartolina su sua richiesta fu sempre sul comodino dell ospedale.Oggi la conservo io,come ricordo di quel viaggio che fu l'inizio di un grande viaggio.
Quale viaggio vi chiederete voi?
Al ritorno da Roma,la mia carriera artistica non era iniziata.Pensai di avere delle cose da dire,di voler parlare con la gente,in uno spazio,in un Teatro.Dopo mesi per una serie di concause feci il primo in assoluto e fu un successo.Da li cominciai il cammino che ho deciso di percorrere:quello dello spettacolo,del Teatro,della scena,del raccontare,del parlare con la gente.Comincio' da li,come fosse una vocazione,una voce interiore.
E scoprii poco dopo che Papa Woityla era un attore di Teatro e amava la scena.Perse un fratello giovane,poi il padre e poi la madre,rimanendo senza famiglia.Non esiste nulla di me prima della sua scomparsa e di quel sogno.
Devo a lui tutto questo.
una nota.Osservate il francobollo appostato alla cartolina.E' stato incollato da me nella citta' del Vaticano.Porta anche il timbro.Ma stranamente porta il disegno di Venezia e l'attore Carlo Goldoni.
Aggiornamento del 28 Aprile 2014.E' stata decisa la data di ricorrenza per Giovanni Paolo II.Il 22 Ottobre.Giorno del mio compleanno.
Il caso di Elena Ceste pare non trovare via d'uscita.
Ma non solo.Pare prendere anche delle pieghe assurde.I diversi canali televisivi italiani parlano di lei.Parlano di lei su rai 1,rai 3,canale 5.Tutti seguono una pista,non necessariamente la stessa.Qualcuno ha seguito la pista dell'allontanamento volontario,qualcun altro quella della setta ( dal momento che i suoi vestiti son stati rinvenuti al lato del cancello di casa).
Insomma,mezza Italia si sta dividendo e si sta trasforrmando in una sorta di investigatore improvvisato con la sola volonta' di consigliare gli inquirenti magari dando loro dei suggerimenti.
Pomeriggio 5 si occupa sempre del caso di Elena Ceste.Quotidianamente l'inviata di mediaset si collega in diretta con gli studi di Barbara a Cologno Monzese.E cosi ha fatto anche ieri pomeriggio.
Durante questa diretta la giornalista e' stata chiamata sul suo cellulare.Cellulare non del tutto segreto,dato che la giornalista e' li a Costigliole d'Asti da un bel pezzo e che ha avuto contatti telefonici con diversi attori di questa vicenda.
Come dicevo,ieri ha ricevuto una singolare telefonata.Quella di tale Armando Diaz.
Cosi si presenta Armando,disinvolto,parlando e dando dei consigli sulle ricerche.Dice di essere una persona
vicina ad Elena e Michele ma di essere un estraneo.E in quanto vicino sostiene di poter dire da che parte indirizzare le indagini. Lontani dai luoghi,dice,ma vicini alle persone.Se si vuole cercare si deve cercare nelle persone,non nei luoghi.
Insiste il Signor Armando Diaz non pensando,forse che questa telefonata fara' il giro di Italia.
Eccola allegata.La voce di Armando Diaz.
Inquieta riconoscere proprio la voce di Michele.Inquieta e fa venire dei dubbi.Tanti.
Quando un giorno seppi che Canale 5 era alla ricerca di due velini per la trasmissione di striscia la notizia,decisi di parteciparvi.Lo feci per scherzo,perche' proprio quella mattina montando sulla bilancia mi accorsi di pesare 125 kili.Cavolo,da lunedi si deve fare la dieta pensai.
Il solito lunedi che tutti conosciamo bene.
Allegai le mie foto e un paio di link ai miei lavori teatrali e spedii.
Non passarono nemmeno 24 ore.Ero nel bel mezzo della confusione in Lista di Spagna che camminavo quando ricevo una telefonata con numero visibile e con prefisso 02.
Guardai il mio amico e gli dissi: o qualcuno avanza soldi o e' mediaset.
Ed era proprio mediaset che mi convocava per fare il provino per striscia la notizia.Dall'altra parte del filo io dicevo: ma signorina e' sicura?Ha visto la mia stazza?Avete guardato bene le foto?
Cosi,iniziai a fare un giretto di negozi per cercare un costume intero,avrei voluto presentarmi cosi per ovviare all'imbarazzo di questo grosso pancione.Trovai una canottiera a righe che mi entrava per miracolo e un paio di boxer elasticizzati gialli.Cavolo,mi dissi allo specchio : sembro un ape!
Arrivato a Milano,sbagliai la fermata come al solito e mi trovai a dover attraversare quei vialoni senza fine sotto il solleone e tra la mia corporatura e il sole arrivai cotto come un prosciutto.
Si aprirono le porte e dinanzi a me tanti giovani bei baldi fisicati in costume da bagno.
Mi guardavano con aria di spostetto,avran pensato chissa cosa ci fa qua sto ciccione.Daje!
Mi venne consigliato di prepararmi per il provino e cosi mi cambiai e indossai il mio completino sexy che io avevo soprannominato da ape.Esco dallo spogliatoio e mi sento osservato.Cosi alzo le mani e dico ad alta voce : mi arrendo,non ho il fisico vostro,ma non siate troppo sicuri di voi.E sorrisi.
Ero tranquillo.Entrai nella sala provini e mi fecero delle domande su di me alle quali risposi con disinvoltura.
Poi misero lo stacchetto musicale dove io e altri due ragazzi ballammo per un paio di minuti.
Provino finito.
Dopo pochi giorni vennero scelti i due velini.Ovviamente erano due bellimbusti scelti tra i bellocci che erano presenti quel giorno.Mai mi sarei aspettato che scegliessero me,anche se a dire il vero l'avrei trovato un sacco divertente.Si insomma,comico,spiritoso,contraddittorio.E la comicita' nasce sempre dalle contraddizioni.
Poi eravamo stati tanti,davvero tanti a far quel provino..perche mai avrebbero dovuto dar risalto a me?
Sere dopo stavo cenando con una bella impanata e patate al forno quando con la testa china nel piatto sentii la stessa musica dello stacchetto che avevo ballato.Alzai di scatto la testa ed ero li,nel mio 50 pollici in primo piano a ballare.Striscia la notizia si "prendeva gioco" del mio provino.E faceva bene,perche' era stato divertente,ed era un video simpatico che faceva sorridere di sicuro.
Dopo pochi giorni Barbara D'Urso rimanda in onda il mio provino ed e' li ch emi invita nei suoi studi.
Dopo qualche giorno ancora su Blob,il mitico e sottile programma di raitre mi proietta.Cosa di cui vado davvero fiero.Etrare a far parte di Blob,uno dei piu' acuti programmi che io abbia visto non e' cosa da tutti i giorni.
C'e' poco da fare.Se nella vita non impari a farti rispettare,ti schiacciano sotto i piedi.L'occasione per essere schiacciati non manca nell'arco della giornata.Dall'inizio,da quando sali sul primo mezzo di trasposto c'e' gia' qualcuno pronto a passarti avanti.Alle volte ti sembra incredibile.Avere la sensazione di essere quasi trasparente.Mi succede spesso nelle calli di Venezia,quelle stradine strette strette dove vi si passa a stento e dove i turisti ( maleducati spesso di suo e poco educati o niente dall'amministrazione comunale) transitano in questi angusti spazi camminando come le pecore al pascolo,una di qua e una di la.La guida fa spesso loro da "setter",ma non conosco guide che finora abbian detto al loro gruppo:mantenere la destra.Cosi in uno spazio ristretto,ti trovi un fiume di gente che viene dalla tua parte opposta e tu( magari l unico in senso contrario) obbligato a prendere decine di spintoni prima di uscire dalla calle.I suonati.Li chiamo cosi.Quelli che non capiscono che in una strada stretta si dovrebbe camminar sotto muro per lasciar spazio anche agli altri sono dei suonati.Se poi ti vengono addosso e non ti chiedono nemmeno scusa,beh in tal caso si son guadagnato l'aggettivo di rincoglioniti.
Arrivi al supermercato e puntualmente quando ti rechi in cassa con quelle quattro cose che ti servono,quattro casse sono chiuse( chissa perche' le han posizionate) e solo una,massimo due sono aperte.
Cosi l'attesa per due frutti ( apparentemente di plastica) e qualche panino diventa lunga e snervante.Ma solo fin quando la vecchietta indifferente fara' di tutto per passarvi avanti.Dove e' la coda?E' qui o e' li?Domanda tipica per crear confusione,per passarti avanti a tutti i costi.
Se provi a farlo tu a loro anche in buona fede,ti trovi improvvisamente un rottwailer che ti sbrana e non sente ragione.Attenzione prego:apre cassa 1 e cassa 2.Ormai tu pero' sei il prossimo e ti conviene rimanere li,anche se non potevi prevedere che quella davanti a te tira fuori i buoni pasto e comincia a farseli scalare uno ad uno.Tempo impiegato minimo cinque minuti.
Cosi con le palle che ti scoppiano arrivi in cassa e finalmente te ne potrai andare.Ha la tessera soci?No grazie,poiche' anche se ce l'hai la tessera e' a casa in un altro portafogli.
Mi dia un sacchetto per favore.Metti le tue cose nel sacchetto e velocemente esci esasperato dal supermercato.Arrivi a meta' della stretta calle ( nel caso tu ti trovi a Venezia ) e ti accorgi che il sacchetto che la cassiera ti ha fatto pagare 10 centesimi e' rotto e che fuoriescono le cose.Un materiale di merda e la faccia tosta di fartelo pagare pure.Un furto !
Finalmente rientri a casa e pensi meno male che ho pagato quei 500 euro di gas.Mentre lo pensi hai la chiave nella serratura del portone,ma dopo pochi secondi ti accorgi che c'e' una lettera a tuo nome poggiata sulle scale.E' un conguaglio della luce di 350 euro.
Oggi si viaggia sugli ordini delle centinaia.Manco uno stipendio fosse di tremila euro,no.Ecco la follia dell'euro.Ci han portati nell'euro,han fatto l'europa unita.E ci han portati alla miseria.Quei quattro risparmi che c'erano sono finiti,adesso ci attaccano su quel che ci e' rimasto e finche' non vedono fondo non sono contenti.
Quando sali in casa diciamo che un po' ti e' passata la fame,ma se sei come me ( vedi post di ieri ) la fame ti raddoppia e il cibo che hai comperato non ti basta piu'.Ce ne vuole dell'altro per compensare tutte queste difficolta',piccole,infinitamente piccole di fronte ai problemi seri della vita.
Eppure certe volte son le piccole cose a renderci le giornate difficili.Ho imparato a respirare a fondo,a guardare chi mi vuol passare avanti al supermercato con il sorriso e con gli occhi sbarrati amodi serial killer.Vedrete che ci pensera' due volte e scappera'
.Ho imparato a dire : signorina scusi puo' chiamare il direttore e far aprire due casse? O per due panini stiam qui fino a domani?Sorriso.....
Ho imparato a prendere la busta chiusa e lasciarla chiusa se oggi ne ho gia' avute abbastanza.Puo' aspettare domani.Esisti anche TU .
Vi avevo promesso che avrei continuato a parlare di questo argomento delicato.Il cibo.Delicatissimo piu' che delicato,poiche' tante persone al mondo,in silenzio soffrono di questa mancanza di equilibrio e di questo strano rapporto col cibo.
Assodato che, si deve mangiare per vivere,abbiamo capito che il problema dell'anoressia e' qualcosa di probabilmente molto profondo e,dopo avervi raccontato la mia esperienza personale di "rifiuto",vi racconto la mia esperienza persona di "uso smisurato".
Proviamo ad immaginarci una giornata di pioggia e noi costretti a rimanere dentro casa.Immaginiamo di avere a disposizione solo una tv,un frigorifero strapieno e niente di piu.Nessun telefono,nessun modo di comunicare con l'esterno.
Ci siederemo sul divano e dopo un po',la prima idea che ci verra' sara' quella di aprire il frigo.Un po' per la noia,un po' per solitudine.Parola di grande importanza.La solitudine.Direi quasi una parola chiave.
Ora,interrompete la lettura di questo post.Scorrete questo mio blog e andate al post : 1 Giugno 1997.
Ecco,io ho riconosciuto in questa giornata il momento in cui ho cambiato idea.In che senso ho cambiato idea vi chiederete voi?
Come vi dicevo giorni fa,mi ero convinto che molti cibi mi facevano male,che era meglio rinunciarvi.E cosi,per anni vi ho rinunciato,come se tutti quei cibi non esistessero,riuscendo addirittura a convincermi che nella mia vita eran proibiti .Ma dopo quel 1 Giugno,dopo aver trascorso un paio di mesi in cui dimagrii ancora di piu',cominciai ad assaggiare una fetta spessa di salame.Cosa che non facevo da dieci anni.
Poi una di mortadella,poi un po di baccala' mantecato.Insomma,tutte quelle cose che mi ero proibito da solo pur di arrivare ad avere la linea.
In quel rapporto violento con la morte,ho cominciato a pensare, probabilmente che le mie privazioni erano sbagliate,che sarei morto ugualmente un giorno anche non mangiando il salame.
Ed ecco,pian piano iniziai a mangiare di tutto.Il fisico non abituato inizio' ad ingrassare.Anche questo divenne pian piano un eccesso.Il mio rapporto con le cose buone assunse presto un aspetto "esagerato".
L'eccesso.L'opposto.Un esagerazione in tutto,quasi a voler colmare l'accaduto,quasi a dover mangiare per me e per un altra persona.Come fossimo in due.
E piu' in questi casi si mangia piu' si mangerebbe.Un vortice senza fine,dal quale solo un esperto puo' aiutarti ad uscire.
Come vi dicevo,spesso queste due problematiche alimentari si affiancano nell'arco della vita.
Chi e' bulimico mangia sempre,si sente sempre vuoto,come fosse un sacco.Non conosce il limite,pensa ed e' convinto di avere fame,anche se in realta' non e' possibile,non puo' essere cosi.Diventa un ossessione.Un male.
Ne soffriva anche Lady Diana di questo male.Era un male silenzioso,che lei viveva di nascosto e probabilmente la aiutava a superare i difficili rapporti di Palazzo e matrimoniale.Un male che la corrose,fin quando decise di parlarne.Ammirevole.Non vi e' niente di piu' difficile che ammettere di aver avuto questo tipo di problema e mettere la propria personale esperienza a favore del prossimo.
Nei casi piu' gravi,e proprio a Lady D questo accadde,la persona interessata fa un uso talmente eccessivo di cibo che si trova costretta a rigettarlo.Insomma mangiando a piu' non posso e poi cercando di rigettare tutto.
Cosa molto pericolosa per la salute e per il cuore che indubbiamente si sottopone nel tempo a un forte stress.
La via d'uscita c'e'.Nella vita ricordatevelo sempre che la via di uscita c'e'.
C'e' per ogni cosa,la dobbiamo solo trovare.Finche' saremo vivi una soluzione la troveremo sempre a tutto.
Una volta consapevoli che il nostro equilibrio alimentare e' andato a farsi friggere,affidiamoci a un medico.Una persona con cui parlare,una persona di cui ci fidiamo.
Sara' importante per risolvere il nostro problema,capire perche' siamo inciampati ed accettare le nostre fragilita'.Gia',le nostre.Si le nostre.Di noi....che ci credevamo cosi forti.
Come promesso in un recente passato,hanno inizio i tutorial di trucco per coloro che saranno interessate.
Il primo in assoluto lo posto anche qui,ma da ora in poi no,giusto per non fare un grande e confuso minestrone ed anche perche' questo e' un argomento quasi prettamente indirizzato alle donne.E allora Amiche mie,vi riindirizzo al blog qui sotto.Qui troverete postati tutti i video e,ovviamente anche su youtube.
Un abbraccio
Negli ultimi anni in Italia le donne scomparse,le donne che han subito violenza ,sono un numero senza fine.
Non sempre pero' una donna scomparsa e' necessariamente vittima di una violenza.Raro si,ma puo' accadere che una persona decida di cambiar vita,cancellare il passato e ricominciare.
In altri casi,ad essere responsabile della sua scomparsa e' il convivente,il compagno,il marito.
Difficilmente pero' e' rimasto impunito,poiche' i mezzi investigativi odierni sono indubbiamente potenti rispetto a quelli che si avevano a disposizione un ventennio fa.
Un esempio lo abbiamo nella storia del crimine con l'omicidio di Lucia Manca.Lucia viveva a Marcon vicino a Venezia e conduceva una vita normalissima,semplice.Lavorava in banca.Negli ultimi periodi tuttavia chi la conosceva non la riconosceva,perche' lei pareva turbata,infelice.E cosi si sentiva povera Lucia dopo aver scoperto che il marito la tradiva con un altra.Una mattina Lucia sparisce di improvviso.Il suo corpo verra' ritrovato molto tempo dopo sotto una strada in un luogo imboscato in provincia di Vicenza.
Saran le ricerche,i carabinieri,i RIS a smascherare il marito e a far ammettere le sue colpevolezze.
Insomma,tutto questo per dire che,se oggi si commette un atto omicidiario,tosto o tardi si viene smascherati.
Roberta Ragusa e' un altro esempio di sparizione ambigua.Domani si sapra' se il marito sara' processato o meno.
Ma quella di Elena Ceste e' cosa diversa.
Siamo a Costigliole d'Asti,un piccolo paese del piemonte.Elena e Michele vivono nella loro bella casa circondati da giardino e galline.Hanno una vita apparentemente tranquilla,coi loro quattro figli di cui Elena si prende amorevolmente cura.
Elena quindi,mentre i figli sono a scuola e il marito al lavoro,manda avanti la famiglia e fa tutto cio' che una brava madre puo' fare.Su questo Elena pare essere ineccepibile.Chi la conosce parla di lei come una madre
perfetta,ed e' bello al giorno d'oggi sentire queste cose , in una societa' dove il concetto di famiglia pare che si stia un po' svanendo.Elena trascorre la sua vitaquotidiana in quelle quattro mura e si crea come fan tutti oggi un profilo su facebook.Questo enorme social network inizialmente affascina anche lei,ma pian piano sembra che qualcosa la deluda.Sono d'accordo sulle delusioni che possono derivare da fb.Alle volte si pensa di incontrare degli amici,ma il piu' delle volte i contatti non si conoscono nemmeno di persona.Pare nascano da fb i problemi di Elena,da alcuni contatti riemersi dal passato,dalla sua vita prematrimoniale.Almeno,questo sara' cio' che sosterra' Michele che minimizza sul fatto che il profilo fb di Elena gli dava fastidio.Ma in fondo e' normale,una sana gelosia puo' essere anche piacevole.
Stessa cosa dicono di Michele che oggi fa il vigile del fuoco.Tutti ne parlano bene,tutti dicono che lui e' una persona brava,semplice,devota alla famiglia.Si vede,si vede che e' una brava persona.
Siamo alla fine di Gennaio,fa un freddo cane.E' stata una notte difficile per Elena e Michele.Elena racconta di sentirsi perseguitata,dice che la tormentano di messaggi sul cellulare,dice che qualcuno su fb l'ha tradita,facendo ventilare la possibilita' dell'esistenza di un video girato forse da una telecamera nascosta durante un incontro con un amico.Sostiene di essere ricattata e ricattabileLo racconta o ne scaturisce un furioso litigio?.Lo racconta Michele,alla tv dopo la sparizione di Elena.
Dopo questa notte tumultuosa,Elena chiede al marito di lasciare i bambini a casa quel giorno.Forse non aveva voglia di rimanere sola?Forse non aveva voglia di accompagnarli a scuola?Forse temeva per la loro incolumita'?Tutti forse.
Quella mattina infatti Elena non accompagna i bambini a scuola.Lo fa Michele.Non ho capito se e' Elena a non volerli accompagnare o se e' Michele che le dice stamattina vado io.
Mentre Michele accompagna i bimbi a scuola e mentre le telecamere comunali lo riprendono in vari momenti dei suoi spostamenti,la vicina di casa di Elena sostiene di averla vista in giardino.Bene.Mi verrebbe da chiedere alla vicina:si ricorda come era vestita Elena in quel preciso istante?Che maglione aveva?
I minuti passano,presumibilmente Elena e' in casa da sola.Per le 8 e 45 il marito rientra e la chiama ad alta voce.Lei non risponde.
Michele,a fianco del cancello dice di trovare i vestiti che Elena indossava.Sono li distesi,vi sono anche le ciabatte,addirittura gli occhiali.Dico addirittura perche' gli occhiali ( trovati da Michele in un secondo momento) sono indispensabili a chi come Elena ha problemi accentuati di vista.
Michele la chiama,senza risposta."Ho sentito un silenzio tombale" dira' poche ore dopo in tv.
Michele chiama la vicina,i parenti senza risultato.Allora prende con se' i vestiti trovati di Elena e sale in macchina per andare in un paese vicino,dove vi e' una casa da riscaldare per l'arrivo imminente di alcuni parenti.
Viene dato l'allarme.I discorsi e le supposizioni si sormontano.Anche i dubbi e i sospetti.I dubbi affondano nel Tanaro che da quel che si dice e' un torbido avaro fiume che non restituisce facilmente cio' che ci si getta.I dubbi nascono senza volere anche sugli attori piu' onesti di questa vicenda.Perche' una donna non puo' volatilizzarsi e sparire nel nulla.Senza vestiti.Nel gelido inverno.
Non sono uno psicologo,ma applico la mia personale esperienza quando parlo di qualcosa e cerco sempre di capire quel che mi capita nella vita perche' mi accade.Un giorno mi invitarono ad una trasmissione televisiva in qualita' di ospite.Ricordo che pioveva a dirotto e arrivai in extremis e zuppo come un pulcino.Divertente..ma non troppo avere i pantaloni inzuppati di acqua e andare in onda dovendo far finta di niente.Non sapevo l' argomento che si sarebbe trattato in quel programma,lo scoprii al momento e mi scappo' da ridere.Si parlava di : alimentazione e dieta equilibrata.Scoppiai a ridere in diretta,credendo quasi di esser vittima di una sorta di scherzi a parte.Io,mangione ed evidentemente sovrappeso li,a parlare di alimentazione.E ' per via delle tue buone ricette mi venne riferito e la trasmissione ando' avanti.Quel che emerse proprio da un mio racconto di gioventu' fu il problema ricorrente ed oscuro dell' anoressia e il suo esatto contrario.La bulimia.Due malattie che vanno a braccetto perche' spesso accade che chi e' stato prigioniero della anoressia,rimanga intrappolato nella sua forma contraria.Avevo circa 19 anni quando decisi di dimagrire.Tendevo ad essere cicciotto da sempre.Ricordo a scuola quando avevo 15,16 anni.Mi chiamavano ciccione,o quantomeno ciccio.Come era sempre stato,anche quando ero a peso forma le mie guance erano paffute e il mio viso tondo.Ciccione! Non vi era verso.che io avessi mangiato o avessi saltato il pasto era sempre cosi.Era come un etichetta,un marchio su di un salame.Non mi piaceva avere l'etichetta di ciccione,mi dava fastidio,mi sentivo deriso.Fu per questo che intorno ai 20 anni decisi di dimagrire .Che significa dimagrire? Intendo perdere tutto il peso superfluo anche quella rotondita' dalle guance e soprattutto farlo in modo permanente.Essi,facile da dirsi.Inizialmente cominciai col limitarmi nei cibi.Pochi carboidrati.Quasi niente.Niente dolci,piu verdure e proteine.Dimagrii un botto,nel giro di pochi mesi non sembravo nemmeno io e la cosa mi piaceva.Mi sentivo apprezzato,ricevevo i complimenti da molte persone e mai al mondo qualcuno mi avrebbe detto piu ciccione.Se e' per questo c'era anche qualce stronzo che insinuava che io ero malato,ma lasciam perdere.Avevo ottenuto la linea,era stato piu' facile che avere una linea adsl .Ma in fondo era una vita di privazioni.Quando ci si trovava tra amici,quando vi era una festa,una tavola imbandita di affettati e formaggi io asserivo sistematicamente che gli affettati non mi piacevano.Me ne ero convinto a forza di dirlo,come tutte le bugie che piu le dici piu finisci per crederci.Col passare del tempo il non mangiare determinate cose diventava una sorta di fissazione,la paura qualche volta di trovarsi in una situazione dove dover mangiare per forza,magari a un matrimonio,dove continuano a portar portate e tu con la tua ossessione del dimagrimento ti senti,di improvviso in trappola.Una trappola in cui la fame e il desiderio di quelle cose proibite per te,contrastano con la paura di ingrassare.Le tue energie cambiano.Una dieta equilibrata le energie te le lascia,una dieta fai da te le energie te le toglie tutte e sei uno straccio.E' ignorante chi e' convinto che questo possa accadere solo alle donne.Probabilmente i motivi che portano un uomo a vivere queste sensazioni sono diversi dai motivi che spingono una donna a comportarsi cosi.Una donna spesso aspira a fare la modella o viene spinta dal modello di donna che segue in tv,dalla donna che lei imita,l uomo no.Spesso lo fa solo perche' era un ciccione.
Arrivai al mio obiettivo prestabilito della mia quantomeno folle dieta del fai da te che consisteva in lunghi ed estenuanti digiuni.65 kili.Pensa,nella vita ho pesato 65 kili.
C'e' qualcosa che scatta nella mente di chi usa il cibo in eccesso o in difetto.Spesso dell'argomento cibo non ne vuole parlare,anzi non ne vuole parlare mai.Questo accade per paura di essere smascherato.Appena qualcuno intavola il discorso,la persona interessata fa di tutto per cambiare argomento.Se e' seduta in tavola qualche volta e' disposta a mangiare normalmente per non far vedere a nessuno il problema che lo tormenta.Ma dura poco questo pranzo.Se avete dei seri dubbi su una persona in tal senso,provate a notare se si alza dalla sedia per andare in bagno.Provate a notare,una volta ordinato il menu' quanto tempo impiega prima di addentare qualcosa.Avra' il telefono,il bagno,mille scuse.Praticamente voi avrete quasi finito e il piatto dell'altra persona sara' ancora quasi pieni.Questo e' un segno serio che probabilmente fa capire quanto sia difficile per questa persona contenere il cibo.In questo caso,quando il dimagrimento e' eccessivo e si notano dei comportamenti singolari al momento dei pasti....beh,forse e' il caso di cercare di dare una mano.Ci vuole molto tatto.Ci vuole un medico,un bravo medico con cui confidarsi.Il supporto dei familiari molto spesso non e' sufficente,ci vuole una persona estranea,neutrale.
L'Anoressia come la bulimia iniziano per caso,ma sono malattie vere e proprie la cui soluzione forse sta nelle aree piu' nascoste della mente,dei ricordi,dell' infanzia.Si puo' arginare,curare,parlandone,ammettendo,non ignorando il problema.Bisogna avere una tattica speciale per non ledere la sensibilita' della persona che soffre di questo problema,poiche' probabilmente e' consapevole della propria fragilita',ma non la vuole ammettere.Quando una persona diventa schiava della bilancia e invece che pesare il cibo pesa di continuo se stessa qualcosa non va.
Vi ho raccontato un esperienza preziosa poiche' l'ho vissuta sulla mia pelle.Sono stato 65 kili di peso.La prossima volta vi racconto da quando e come son riuscito a pesare il doppio.
Voi promettetemi che se avete un problema vi affidate a gente qualificata,non a chiacchieroni,maghe e fattucchiere.
La vita e' una catena di eventi,spesso legati tra loro da un invisibile filo sottile chiamato destino.
Io sono nato nel 1963,gli anni della prima televisione italiana dove per magia pareva di toccare il mondo con le mani.Sentire la voce giungere dentro casa e vedere le persone su uno schermo,deve essere stato per gli italiani davvero molto emozionante.Ma io ero piccolo,non capivo il grande salto tecnologico che si stava per fare.
Apprezzavo da piccolino le canzoni il sabato sera,e ricordo come fosse oggi Canzonissima,i primi esordi della Carra',i sabato sera seduti tutti sul divano.Poi ricordavo Dalida',una donna infinitamente bella,longilinea,leggermente strabica.Cosi pareva nei miei ricordi di bambino...e le sue canzoni dei quali per casa giravano quei 45 giri da inserire nel mangiadischi arancione.
Ricordo Bambino,perche' di questo avevamo il 45 giri e io continuavo tutto il Santo giorno a inserirlo nel mangiadischi fino ad esasperare mia madre.
Se ne ando' giovane Jolanda Gigliotti dall'Egitto.Era nata a Il Cairo il 17 Gennaio 1933.I genitori erano di origine italiane,calabresi.L'infanzia di Jolanda fu complicata da un problema agli occhi,uno strabismo che richiese una serie di interventi chirurgici.Crescendo Jolanda ,partecipo' a vari concorsi di bellezza talvolta anche contro la volonta' della stessa famiglia.Dopo aver vinto in concorso di bellezza Miss Egitto della quale la madre non parve essere molto contenta,lei decise di volare in Europa alla ricerca della fortuna.
Avrebbe voluto fare l'attrice e calcare le scene a fianco di attori famosi e per questo abito'in un appartamento di Rue Ponthieu nella zona degli Champs Elisee.
Ma Parigi,meravigliosa capitale francese,ha quel che di romantico che illude e che inganna,porgendoti un illusione con una mano e una delusione con l'altra.
Insomma,Jolanda ben presto capi' che non eran tutti li ad aspettare lei e che malgrado la sua bellezza,la sua spontaneita' e i suoi occhi profondi,serviva qualcosa di piu'.
Gia',quel qualcosa di piu' che quasi sempre manca agli artisti : la spinta di qualcuno che creda in te.
I primi periodi parigini di Jolanda furono un alternarsi di stati d'animo,dove la speranza faceva sembrare la fortuna alle porte e dove la realta' molto spesso deludeva le aspettative.Sempre a un passo dal successo,sempre a un passo dal giungere a quell'obbiettivo.Pochi soldi in tasca,tante promesse,ma poca concretezza e qualche volta la stanchezza si faceva sentire.
Sara' nel 1956 che Jolanda decidera' di chiamarsi Dalida,ispirando il nome al film Sansone e Dalila e sostituendo la d alla l su consiglio dello scrittore Albert Machard.
Luciene Morise,rappresentera' per Dalida' il primo vero amore e il primo pilastro importante della sua carriera.Luciene sara' la persona che Dalida' aspettava e che credera' il lei.Luciene era infatti direttore di radio Europe 1 e rappresento' per lei colui che la lancio' con la canzone vincitrice del suo primo disco d'oro : Bambino.Un successo,un brano cantichiabile ch ancor oggi ricordiamo.
Ma il loro fu un matrimonio atteso troppo a lungo e come tutti gli amori troppo attesi corrono il rischio poi di spegnersi.L'essere sposata con Luciene non evitava a Dalida' di andare in giro per L'Europa in tournee',e fu proprio a Cannes in un momento di solitudine che conobbe il pittore Jean Sobiesky.
Fu amore a prima vista e questa relazione che porto' ben presto a una convivenza sara' il motivo apparente del suo divorzio da Luciene.In realta le cause ben piu' profonde erano radicate negli anni passati nche se la stampa in quel frangente la massacro'.
Dalida' soffriva d'amore.Non aveva fortuna nelle sue relazioni.Nascevano e finche' nascevano parevano spegnersi o deludere i suoi sogni.Quasi sempre.
I successi di Dalida' continuarono e l'Europa la apprezzo e la canto'.Lei col tempo abbandono' l idea di diventare un attrice,nel suo destino c'era la canzone,il ballo,il palco.
Un successo dietro l'altro.La famiglia la raggiunse a Parigi dove vissero insieme e dove il fratello dopo il divorzio da Luciene prese in mano le redini del suo lavoro.Bruno Orlando fu un otttimo manager per Dalida e un fratello sempre presente.
E' il 1967 quando Luigi Tenco conosce Dalida'.La conosce a Parigi ad una cena dove lui stesso vuol parlare di una canzone scritta apposta per Sanremo:Ciao amore ciao.Luigi l'avrebbe cantata in italiano sul palco sanremese,mentre Dadida' l'avrebbe cantata in francese,appoggiando se cosi' si puo' dire l'opera di questo giovane emergente.
Dalida' accetta,probabilmente affascinata dal bel giovane italiano oltre che dalla sua bella canzone.
Una canzone di protesta,bella,colma di significati,ma purtroppo troppo lontana dall'Italia di quegli anni dove quel che si ascoltava era piu' o meno il ritornello melodico di Orietta Berti.
Luigi sul palco di Sanremo sembra essere impaurito,nervoso,incapace di gestire la situazione.
La canzone e' profonda,bella,piena di significato,ma viene esclusa dal Festival,malgrado la collaborazione straordinaria di Dalida'." Ho perduto,per me e' finita ".Vado in albergo,rimani tu a cena disse a Dalida'.La cena di Dalida' sara' breve perche' lei sente il bisogno di seguire Luigi in albergo ed e' li che scoprira' proprio lei il suo corpo per terra privo di vita.Si e' suicidato. Dissero.Mentre Dalida' gridava al mondo che Luigi era stato ucciso da un sistema che lo aveva escluso ingiustamente dal Festival.
Vita' difficile quella di Dalida'.Donna apparentemente forte e dalle mille risorse,Dalida' e' prigioniera di questa profonda e segreta malinconia che apparentemente non dimostra.La malinconia della solitudine,la malinconia degli artisti,delle persone sensibili,che spesso preferiscono la solitudine agli allegri bagordi in compagnia,per pensare,pensare alla vita,a cio' che nella vita capita,per cercar da se risposte e soluzioni.Nessuno era a conoscenza di questo suo male,lei pareva non soffrire di nulla,pareva essere tranquilla,serena.Solo qualche suo stretto familiare.Solo nelle sue canzoni,improvvisamente come un brivido appariva la parola morte,sofferenza,malattia.Un parlarne discreto,composto.Solo dopo un mese il 26 Febbraio si reca nello stesso Hotel di Parigi dove soggiorno' con Luigi.Si reca su sua richiesta nella loro stessa stanza,dove dormirono,dove condivisero il loro amore.Chiede di non esser disturbata e per questo mette un cartello attaccato alla maniglia.Sara' proprio questo cartello attaccato alla maniglia e questo misterioso silenzio ad incuriosire,a richiamare l'attenzione di una cameriera che dara' l'allarme e salvera' la vita di Dalida'.
Venne aiutata e piano piano si rimise in forze e il male di vivere,questa depressione dettata dagli eventi forti della vita di Dalida' parve abbandonarla.Viaggera' molto Dalida' in questi anni,spesse volte in Nepal,in giro per il mondo alla ricerca forse delle risposte che la vita le aveva strappato.Quando si legge qualcosa sulla vita di una persona sembra tutto anomalo ed impossibile,quando le stesse cose accadono a noi e' un po' diverso.Insomma questo per dire che le situazioni si devono vivere con la propria anima e solo allora si potra' capire del tutto la sensazione che si prova e le reazioni che la nostra mente puo' avere.
Dalida' per un po' di anni lavoro',affiancata al fratello ebbe molti altri successi,in Italia dove era amatissima e dove continuava a godere della cittadinanza,In Francia dove ormai divenne madrina di Montmartre,poiche era li che Dalida' viveva nella sua villetta discreta in un angolo silenzioso di Rue D'Orchampt.
Niente dopo l'evento accaduto a Tenco sembra ridare un sorriso a Dalida',mentre la sua famiglia continuamente cerca di far sentir lei il calore della vicinanza e mentre lei ha un nuovo dolore con cui confrontarsi:la perdita di sua madre.Ma finalmente un momento bello sara' per lei l'arrivo del nipotino che proprio in onore di Tenco verra' chiamato Luigi.I successi di Dalida' continuano.Ormai in Francia lei e' una regina della televisione e ogni incisioni per lei pare essere un trionfo.
Ma non ha fortuna Dalida' in amore.L'amore,quello che pare diventare la grande delusione della sua vita.I rapporti difficili con gli altri,la mancanza di un figlio che lei avrebbe voluto e per aver aspettato troppo non ha potuto avere.La morte delle persone amate,cosi improvvisa e violenta sembra aver minato la sua esistenza e la sua mente.
Cosi in Dalida' si risveglia il pensiero di abbandonare la vita.ed e' sabato 2 Maggio quando dice al fratello : rimandiamo il servizio di oggi a un altra data.
Poi dialoga con la donna che si prende cura della sua casa,le dice che l'indomani non e' necessario che lei vada.
Esce di casa,prende la macchina e fa un giro per Montmarte.Imbuca una lettera che giungera' al fratello qualche giorno dopo.Poi torna nella villa di Rue D'Orchampt,ingerisce dei barbiturici e si distende nel letto.
Finisce cosi quella meravigliosa la canzone che si intitolava : Bambino,quella che io suonavo nel mangiadischi per ore e ore consumando un sacco di batterie.
In casa nostra Dalida' la ascoltavamo sempre,e cosi io sono cresciuto con la curiosita' di conoscerla di piu' e di sapere molte cose di lei.Dopo pochi anni ho aperto quel negozio di cui parlavo giorni fa.Lo avevo aperto anche per amore delle canzoni di Dalida',per la magia che la sua voce,che gli angoli di Parigi mi avevan trasmesso.Mi recavo a Parigi per comperare la merce da vendere...e a Parigi l'ho cercata Dalida'.Lho cercata e l'ho trovata.La sua casa,le sue strade,la piazza dedicata a lei con la statua di bronzo nel mezzo.E poi una rosa al cimitero,dove c'e' una bella tomba con il suo corpo fatto in marmo.Sembra davvero di rivedere lei mentre balla.
Negli anni e' diventata una voce famigliare per me,come per me spontaneo e' recarmi al cimitero quando vado a Parigi.Arrivo li e le poso sempre una rosa,pensando a quelle sue ultime e forti parole che ci dovrebbero far ricordare quanto meraviglioso sia amare la vita :
Mettete l'uvetta in un piatto con acqua tiepida.
Prendete una pentola antiaderente.Tagliuzzatevi l'aglio,le zucchine fine e rosolate.
Rosolate bene prima di aggiungere pomodorini tagliati a pezzi.Aggiungete uvetta e salate.Quando aggiungete i pomodorini alzate la fiamma...e dopo pochi minuti aggiungete un poco di olio di oliva.
Cuocete la pasta e conditela col sugo ottenuto,prima di mescolarla a due uova sbattute e salate e passarla in forno per dieci minuti dopo averla cosparsa di formaggio grana.
Provate questa ricetta perche' sara' da leccarsi i baffi...
Soffriggete nel burro per un poco la cipolla affettata finemente fino a farla rosolare,poi aggiungete il prosciutto crudo che avrete fatto preventivamente a pezzetti piccoli.
Passate le fette di fegato nella farina e scottatele nel soffritto che avete appena fatto.Scottatele da entrambe le parti.
Ora,aggiungete della passata di pomodoro e fate cuocere aggiustando bene il sale a vostro piacimento.Dopo qualche minuto aggiungete la panna da cucina e lasciate cuocere ancora prima di aggiungere un po di pepe.
Non saro' mai vegano.
Vegano e' gia' una parola che non mi piace,pare essere il nome di un pianeta lontano ed io preferisco appartenere alla terra.In realta' e' vegano colui che oggi non mangia nulla di animale e di derivato dal mondo animale.Ne carne,ne uova,ne latte,ne salame,ne affettato,ne pollo,ne pesce,ne,ne,ne,ne,ne....e che palle.
Pensa che vita!Entrare in un supermercato e non poter comperare piu' della meta' delle cose che si vedono esposte.Ma a parte questo...privarsi di quei gusti meravigliosi che tante volte ci soddisfano il palato:le costicine di maiale arrostite,le salsiccie.
Uccidetemi,non saro' mai vegano.
Essere vegano per qualcuno ha il suo perche',ma ci sono anche tanti caproni che sono vegani perche' fa tendenza e perche' cosi hanno un aggettivo in piu' con cui definirsi.Un po' come quelle donne che quando entrano in profumeria sono contente se dici loro che han la pelle sensibile.
No,grazie,io sono vegano.Al che sarebbe da rispondere:scusa,invece io mangio,sono uno stronzo!
Essi,perche' checche' si dica,tu in quel momento,almeno per una frazione di secondo ti senti un verme per il solo fatto di mangiare carne animale.Pare che dicendoti io sono vegano,l'interlocutore ti tagli addosso un vestito e ti giudichi....ma stai tranquillo che anche lui ha mangiato propabilmente bistecche fino a ieri e forse il vero motivo per cui e diventato improvvisamente vegano e' la carenza di denaro.
Anni fa mi coinvolgono in una cena di tutto rispetto....in una bellissima casa,un palazzo sul canal grande.Una cara Amica per la quale nutro un grande affetto ci invita a cena e mi avvisa:Cesare,per semplicita' e per andare incontro a Marina la cena sara' tutta vegana.Scusa,ma non potevamo fre una cena dove si veniva incontro a me e si faceva tutto a base di carne e a sacrificarsi era il vegano?Perche' deve essere sempre il contrario?Dove sta scritto?
Non ti preoccupare rispondo io,io mangio anche un sasso senza pormi troppe domande.Verita'.Non vi sono molto cose commestibili che io rifiuto...mi e' sempre piaciuto mangiare tutto.Ero cosi' anche quando ero bambino.
Cosi seduti a tavola e versato un buon bicchiere di vino,arriva la prima pietanza di pappa vegana.Un pasticcio vegano tutto verde.Ecco,il verde non mi fa impazzire come colore,mi ricorda i prodotti dimagranti di Wanna Marchi quelli nei vasi e l'aspetto di quel pasticcio non era molto diverso dall'aspetto delle alghe che si producono sui gradini della laguna.
Ma mangiai senza esitare ed il gusto non mi pareva male...un po' appicicaticcio si,un po' strano,ma mangiabile.
Sorrido a mia Mamma che e' seduta al mio fianco e mi bevo un altro goccio di vino.Passano circa cinque minuti,non di piu,mi sento un crampo nella pancia.Una fitta,simile alla lama di un coltello.
Ma per non essere pedante faccio finta di niente e continuo nella mia conversazione "vegana".
Mia Mamma si accorge che qualcosa non va,forse dal mio colore o dal fatto che se anche facevo di tutto per non far trasparire niente i dolori accidenti aumentavano sempre di piu' fino ad arrivarmi al collo.Oddio penso,sto per avere un infarto!
Scusatemi vado un attimo al bagno.Mi alzo,attraverso l'enorme palazzo e arrivo in quel bagno che sembra io non riesca a raggiungere mai.
Tempo di sedermi su quel wc piccolo piccolo simile a un portaombrelli e mi viene una dissenteria mai avuta nella vita.Una colica.Un dolore sempre piu' forte mi inchiodava al portaombrelli ed i sudori sempre piu gelidi mi facevano temere il peggio.
Non usciro piu' di qui pensavo,sto troppo male...non ce la faccio.
Infatti ho trascorso circa 30 minuti chiuso in quell'ala di palazzo a cercare di farmi passare la colica.Toc toc dopo una ventina di minuti,tutto bene?E' la padrona di casa.
E una flebile voce al di la della porta ( la mia ) si si grazie,non c'e' male.Non c'e' male voleva dire che ero piu' morto che vivo.
Altri sette otto minuti e poi riesco ad alzarmi a sciacquarmi le mani e ad uscire dal bagno.Mi giro e guardo il wc,pensando cavolo,ma e' proprio piccolo,come ho fatto a star seduto li sopra?
Mi lavo le mani non prima di aver combattuto con un dispensa sapone da rebus che mi ha fatto perder mezz'ora alla ricerca del meccanismo....e poi prima di uscire penso...adesso apro la finestra che e' meglio.
Mi giro e la sola finestra che c'e' e' un mini finestrino poco piu' grande di una cartolina.
Caspita penso,forse i vegani non fanno puzza,non han bisogno di finestre....
Esco dal bagno in stati pietosi,sembravo uscito dall'ospedale,mi siedo a tavola e guardando mia Mamma le strizzo l'occhio come per dire: Mamma io non tocco piu' niente,sono stato male e quasi morivo.
Nessuno al mondo capisce cio' che vogliamo dire con un solo sguardo,solo la Mamma.
Non lo ho mai detto alla mia Amica che ero stato cosi male,lo verra' a sapere da qui....e da qui verra' a sapere che io alle cene vegane saro' l'eterno assente.
Abbiamo capito che Venezia e' una citta' senza tempo dove alzando la testa per guardarsi intorno capita davvero di perdersi,ma non esageriamo.La mia sveglia suona alle sei e mezza,ma non mi pesa. alzarmi presto Mi ero gia' svegliato alle cinque ed ogni volta che lo faccio e vado in bagno a quell ora,poi e' assicurato che non mi addormento piu'.Avevo pensato di andare presto al cimitero a posare dei fiori e anche se la giornata pare non essere delle migliori,mantengo fede alla mia promessa.Infreddolito,poiche' come in ogni inizio stagione si finisce col vestirsi troppo leggeri alla vista del primo sole,mi infilo in un caffe' prima di recarmi a prendere il vaporetto.A Venezia si gira cosi,nelle altre citta' vi sono gli autobus,qui invece li autobus galleggiano e portano a spasso la gente.Costicchia il giro in giostra.Soprattutto ai turisti poveracci,sette euro a giretto per persona.Un po' troppo decisamente.Ma lo fanno,quando Venezia ti inebria del suo fascino,sei pronto a fare qualsiasi cosa.Come a far ore di code per prendere un vaporetto o metterci due ore di orologio per arrivare da un capo all altro del pesce.
Capita anche stamattina di arrivar qui e perdere il vaporetto sotto il naso.Istintivamente scivola una parolaccia e subito dopo la consapevolezza che tanto correre non serve a niente,ve ne sara' uno dopo.Infatti nel cartellone degli orari vi e' scritto.Tempo di attesa: 30 minuti.
30 minuti? Pensavo fosse uno sbaglio,invece no.Per la prossima corsa si debbono attendere 30 minuti.Nemmeno nei paesi sperduti di montagna!La prendo con calma,non ho voglia di rovinarmi la giornata.Certo che un idea ce la avrei.Affiancherei altre compagnie all'ACTV.Ci vorrebbe qualche concorrenza,una compagnia concorrenziale sia per prezzi che per servizi.Un po come le compagnie telefoniche.Voglio vedere poi se fan pagare sette euro un turista e se mettono una corsa per residenti ogni 30 minuti.
La tristezza che mi han trasmesso queste immagini e' una tristezza piu' profonda delle lacrime.Le lacrime si asciugano,ma il senso di malinconia che rimane dopo aver visto certe cose e' difficile da dimenticare.Perche' guardando questo video mi son commosso nel vedere come tra di loro questi bambini cosi piccoli cerchino un supporto,un aiuto...senza trovarlo per la sfortuna di avere una squilibrata ad occupare il ruolo sbagliato.
Una squilibrata che era la sola a quanto pare a tenere la porta chiusa durante l'orario di scuola.Scuola?Quale scuola?Una scuola ha delle lezioni.Sono lezioni le torture che questa disgraziata teneva a porta chiusa?
Mandi tuo figlio di poco piu' di tre anni all'asilo e un giorno scopri guardando il telegiornale che la maestra maltrattava lui e tutti i suoi compagni.
Ma che mondo di merda.Perdonatemi la parola.
Pare impossibile che accadan cose di questo genere,invece vengon sempre piu' smascherate dall'abilita' dei carabinieri che dopo mesi e mesi di ricerche silenziose riescono sempre piu' a incastrare i colpevoli.
Era accaduto tempo fa di vedere ospedali per anziani trasformati in una specie di lager,dove era vietato fiatare,vietato esprimersi,vietato chiedere qualsiasi cosa.Pena le botte.Cioe' coloro che avrebbero dovuto prendersi cura di questi anziani,proteggendoli,aiutandoli nelle loro difficolta' quotidiane si son trasformati in realta' nei loro aguzzini.Stessa cosa e' accaduta piu' volte per alcune persone anziane affidate a qualche badante che poi finiva col maltrattare l'anziano con veri e propri maltrattamenti fisici.Brutte carogne.
Miserie umane,inconcepibili gesti di follia che qualche volta han coinvolto piu' persone ricoverate in uno stesso reparto,dove apparentemente andava tutto bene.Chissa',magari questi poveri anziani si lamentavano con i figli dei maltrattamenti subiti e nessuno dava loro ascolto.Probabilmente questa gentaglia si nascondeva dietro la malattia dell'anziano,che spesso per via delle sue patologie finiva col non essere capito o preso in considerazione.A Venezia si dice : " dove che xe vosi,ghe xe nosi ".Significa : " dove ci sono voci ci sono noci.Praticamente che nessuna lamentela nasce dal niente.
I bambini poi,ingenui,fiduciosi degli adulti,con gli occhi colmi di speranza...trattati come fossero dei delinquenti da coloro che invece ( travestite da maestre d'asilo) ...son delle vere e proprie delinquenti.
Non trovo spiegazione a questo video,non trovo giustificazione al di fuori della pazzia.Mi chiedo per qual motivo a queste persone messe a stretto contatto con dei bambini non venga fatta qualche bella visita psichiatrica prima di dar loro la possibilita' di entrare nella vita fragile dei piccoli.Un bambino come un anziano e' inerme,fragile,indifeso.Siamo noi che dobbiamo difenderli.Noi.Io,te,lui,lei,la societa'.E' un nostro dovere difendere i bambini e gli anziani da ogni forma di violenza.
Mi auguro che sempre piu' spesso vengano postate le telecamere nei luoghi pubblici e privati,dove ci sono persone fragili,anziani,bambini.Telecamere in ogni casa di riposo,in ogni asilo,per legge.Una sorta di grande fratello si,un fratello vero che protegga le persone piu' fragili e faccia condannare i disgraziati.
Questo perche' non si puo' piu' vivere sulla fiducia.Non si puo',non e' piu' concesso.Guardando queste immagini ci si rende conto che non e' concesso.
E se anche vi sara' un castigo della coscienza,mi auguro ve ne sia prima uno,dettato dalla legge.
Sono le sei di mattina del 26 Agosto del 2010.
Avetrana e' ancora un meraviglioso paese del Salento poco conosciuto,tranquillo,sereno.Un paese del sud come tanti altri,in cui ci si conosce tutti,in cui si sanno i fatti di tutti,ma dove apparentemente ognuno si fa i fatti propri.
Un alba calda accompagnata da un bel sole puo' promettere anche un bagno al mare.Sara' l'ultima alba serena di Avetrana.Dal giorno dopo,dall'alba del 27 Agosto 2010,Avetrana sara' in tutte le televisioni,su tutti i giornali,sara' un paese conosciuto da tutti per un avvenimento triste.
Per una apparente sparizione.A sparire e' una ragazza di 15 anni,si chiama Sarah Scazzi.Vengono diramate le sue prime foto e subito si nota una ragazzina particolarmente carina e gracile,una ragazza fine e composta dal portamento elegante.
I suoi lineamenti sono dolci,come dolce e' la sua voce che si sente in alcuni video registrati coi familiari prima della scomparsa.Lei gioca,si diverte coi cugini e col cane,si nasconde,fa la parte della donna vissuta,un po' come tutte le ragazzine della sua eta'.Una ragazza che sta diventando una signorina,ma che rimane ancora poco piu' che una bambina.
La madre Concetta e' una donna dai capelli rossi,seria e posata e quando appare in tv e' sempre composta e rispettosa verso tutti.Mai una parola di piu'.Insomma una donna equilibrata e allo stesso tempo visibilmente triste e confusa da questa improvvisa sparizione che tutto ha all'infuori dell'aspetto di un allontanamento volontario.
Nei telegiornali parlano delle ultime ore in cui Sarah e' stata avvistata.La madre ha riferito che Sarah si era alzata presto quella mattina,verso le otto per recarsi a casa della cugina Sabrina e per fare ritorno a casa verso le dieci.Alle dieci usci di nuovo di casa per recarsi a comperare una crema di bellezza per la cugina Sabrina Misseri che,nella stanza di sua sorella Valentina ormai sposata e trasferita a Roma,faceva esperienza come estetista con trattamenti di bellezza alle signore del paese.
Torno' a casa piu' tardi Sarah quel giorno,verso le 12 e 30 e fu verso le 14 circa che disse di recarsi a casa di sua cugina Sabrina un altra volta,per andare assieme a fare un bagno al mare.Cosi,dopo aver preso uno zainetto e indossato un pantaloncino corto,Sarah sentendo la musica attraversa quei 500 mt di strada che la separano da casa della cugina.
Pare sparire li.Pare essersi volatilizzata.
I media focalizzano l'attenzione sulla famiglia,sul rapporto di Sarah con i suoi genitori,sull'eventuale possibilita' che lei si sia potuta allontanare da sola.Ed e' un crescendo di trasmissioni,di interviste che vedono protagonista soprattutto la cugina Sabrina.Ben truccata,pettinata,come una presentatrice che a una certa ora deve andare in onda.E cosi era probabilmente per lei.Puntuale,chiara,determinata.Lanciava appelli alla cugina o a coloro che secondo lei "l'avevano presa".In realta' non vi era nulla di strano nelle sue dichiarazioni.Apparentemente una cugina che cercava la cuginetta scomparsa.
Sabrina Misseri fu sempre presente in tv,ad ogni appuntamento su canale 5,su chi l'ha visto,sempre in prima posizione,sempre davanti e spesso a suo fianco e sempre silenziosa la madre Cosima.Sguardo basso,capelli stinti,abiti scuri.
Improvvisamente un giorno,il 29 Settembre,Michele Misseri,padre di Sabrina,fa un ritrovamento sconcertante.Il cellulare di Sarah.Dice di averlo trovato tra i campi,buttato li ,cosi.E' bruciato.Lo consegna ai carabinieri sostenendo di essere in grado di dare un aiuto concreto per il ritrovamento della nipote scomparsa.Dichiarazione che fa aumentare l'aurea di sospetto intorno a se.
Trascorre circa un altra settimana e le ricerche continuano ininterrottamente fino al 6 Ottobre.La sera alle ore 21 inizia la puntata settimanale di " Chi l ha visto".Quello che noto personalmente quella sera e che mi salta all'occhio e' che Sabrina che sempre era apparsa in tutte le dirette televisive,quella sera non c'e'.Non si vede.Se ne sente solo la voce qualche volta.Non e' lontana,e' li, poco distante dalla macchina da presa. La cosa mi parve molto strana e mi rimase impressa.
Purtroppo pero' a distanza di pochi minuti,dinanzi agli occhi sgranati di questa povera Mamma,viene dato l'annuncio del presunto ritrovamento del corpo di Sarah.
Lo zio Michele che in quel momento sta deponendo in questura a Taranto, confessa di sapere dove si trova il corpo della piccola Sarah.Casualmte capita durante la trasmissione di Federica Sciarelli che viene poi attaccata e criticata da molta gente,come se volesse far di tutto per fare piu' audience nella sua trasmissione.Non sono d'accordo,dal momento che la trasmissione Chi l ha visto e' nata ed ha come unico obiettivo quello di ritrovare le persone scomparse e non quello di alzarsi lo share.In realta' si e' trattato di un caso,Michele Misseri si trovava in caserma finche' andava in onda la trasmissione.Due momenti che son combacciati lasciando tutta l'Italia di stucco.
Il resto e' noto.C'e' stato un processo e Sabrina,la cugina che tanto pareva prodigarsi nelle ricerche e' stata condannata.Insieme alla madre,la donna vestita di scuro dai bianchi capelli e dallo sguardo basso.
Era stata gettata in un pozzo Sarah,dallo zio Michele che pare aver avuto " solo " ( si fa per dire ) il ruolo di far sparire il corpo della povera Sarah.
Una ragazzina di 15 anni.Poco piu' di una bambina.Fragile,carina,con la voglia di vivere e la curiosita' di scoprire la vita.Una ragazza affezionata alla cugina,della quale si fidava,dalla quale correva ogni volta che usciva di casa,nella quale vedeva probabilmente una sorta di sorella piu' grande,di protezione.Tradita.Totalmente tradita da un intera famiglia.E con lei tradita la Mamma Concetta,quella donna da ammirare per la sua compostezza,per il suo comportamento equilibrato che dovrebbe esser stato da esempio a molti di noi.
Hanno straziato un Angelo.Basta guardare una foto di lei oggi per capire che era un Angelo e che doveva essere protetta e guidata.Invece se ne e' andata cosi',lasciando sua Mamma per andare al mare e senza far piu' ritorno.La stessa cosa vale per il Fratello,per il Papa'.E poi chiacchiere, chiacchiere chiacchiere,processi,avvocati e parole,parole, parole....Bugie,bugie e contraddizioni e ancora falsita',falsita' e falsita'.Nemmeno di fronte alla scoperta del suo corpo vi e' stato rispetto.Nemmeno di fronte al dolore dei suoi genitori e del Fratello vi e' stato rispetto.
E questo schifo pare anche continuare,perche' come se non bastasse la violenza che la piccola Sarah ha subito in questa schifosa vicenda,ieri raccontavano in televisione che qualcuno fa delle battute satiriche su di Lei e sulla sua sua vicenda.Su internet.Dicono che girano su internet queste battute satiriche.Evidentemente l'uso smodato di internet ci sta rimbecillendo,se non riusciamo a distinguere cio' che va fatto da cio' che non va fatto.
Chi si permette di far satira sulla piccola Sarah non e' un satirico,e' un imbecille.Non si e' stati capaci di portar Lei rispetto in vita.Si farebbe bene a portarlo almeno ora,sia a Lei che a sua Mamma,a suo Papa' e a suo Fratello.Non si farebbe bene.Si deve.
Alcuni Angeli han bisogno di essere protetti sulla terra, a quanto pare noi uomini non siamo capaci di farlo.Cerchiamo di rispettarli almeno quando sono in paradiso.
Ricordiamoci che il rispetto e' un atto dovuto.Sempre.Ancor piu' dovuto nei confronti di chi nella vita e' stato meno fortunato.Ci sono infiniti argomenti su cui fare satira.Ma Sarah non si tocca.Rispetto per Sarah.
Amiche carissime.Si dico a voi!Questa volta i maschietti sono estromessi dalla mia prossima iniziativa che invece e' tutta dedicata a voi.
Come chi mi conosce sa',nei miei anni precedenti il trucco e' stato il mio grande Amore.Vedendo qua e la gente piu' o meno impreparata ( scusate se pecco di presunzione) parlare di trucco ho deciso che con cadenza di due settimane faro' per voi dei tutorial di trucco,nei quali spieghero' tante cose belle che vi interesseranno.
La prima fase ( da qui Settembre ) sara' composta da dei video in cui vi racconto il trucco....spiegandovi tutto cio' che vi puo' interessare.Ogni video avra' il suo titolo ed il suo perche'.
Dal mese di Settembre invece,si fara' un video ogni 15 giorni per mostrare i trucchi personalizzati per donne e situazioni diverse.
In questo video ci saro' io e ci sara' ogni 15 giorni una ragazza,una Signora,una Signorina che vorra' farsi truccare per capire quale sara' il trucco adatto a lei.
Questo pero' lo decideremo piu' avanti.
I video verrano caricati sul mio canale youtube e automaticamente caricati su " il Calderone",il blog nel quale Cesare mette tutte le cose interessanti che ha da dirvi e che vi posson piacere: dai racconti alle ricette al make up.
Non e' un blog indirizzato alle sole donne,attenzione,vi potran essere molti argomenti dedicati agli uomini.Diciamo che e' un blog che parla di tutto.Pero' diciamo anche che le donne...mi sembran particolarmente fortunate in questo periodo :-)
Tenete d'occhio tutto....e seguitemi
Avere i genitori di diverse provenienze e' una fortuna anche perche' si scopron gusti e tradizioni differenti.
La ciambotta e' un piatto meridionale povero.
Ma perche' Cesare parla sempre di poverta'?
Perche' l'Italia vive anni bui e la gente non ha soldi e non deve essere presa in giro.Inutile sfoderare ricette costose che richiedono pesce o carne da 40 euro al kilo quando la gente non tira a fine mese.Ci voglion ricette per dare da mangiare ai figli,alle famiglie.Avendo la fortuna di aver avuto delle grandi nonne e Mamme che han sempre risparmiato in cucina....sfoderiamo le loro preziose ricette.
- 2 o 3 melanzane
- 2 o 3 peperoni
- 4 o 5 patate
- 1 vaso di pelati
- aglio
- basilico
- sale
- olio
Tagliate le melanzane a pezzetti medi,cospargeteli di sale per far uscire l'acqua in eccesso.
Nel frattempo tagliate i peperoni a pezzi grossolani,lavateli e asciugateli bene,magari aiutandovi con carta assorbente da cucina.
Tagliate le patate a pezzi,lavatele e asciugatele per bene.
Ora in abbondante olio friggete le melanzane e poi salatele e scolatele.
Friggete poi i peperoni,salateli e scolateli.
E anche le patate.Friggetele e salatele.
In una pentola piu' capiente soffriggete ora l'aglio e aggiungetevi il basilico e i pelati.Fateli cuocere per una decina di minuti e poi aggiungetevi melanzane,peperoni,patate..mescolate bene a fuoco alto e verificate che la salatura sia perfetta.
Il piatto e' pronto...e che piatto !