martedì 29 aprile 2014

Il buio della mente

E' il 30 Gennaio del 2002.Siamo a Montroz,una frazione di Cogne.
Ha trascorso una notte insonne Annamaria Franzoni ed e' stata svegliata verso le quattro del mattino da un tonfo che raccontera' piu' tardi di aver sentito in giardino.Il giardino circonda una villetta nuova e neancora finita,un chalet.La casa che la famiglia Lorenzi aveva costruito per andarci a vivere coi due pargoletti frutto del matrimonio tra Stefano e Annamaria.Due persone miti,conosciute come tranquille,in accordo e in simbiosi.Una famiglia apparentemente serena,dove i giocattoli sparsi nel giardino verran ripetutamente fotografati quasi fossero un simbolo di quell'equilibrio.In quell'angolo meraviglioso di montagna,in quel rifugio paradisiaco che avevan costruito per loro succede qualcosa di tremendo.Succede quello che Annamaria Franzoni raccontera',piu' tardi in un suo libro che intitolera' : la verita',anche se in una trasmissione televisiva un giornalista non tardo' nel dirle che quella era la SUA verita'.
Tutto pare accadere nell'arco di tempo durante il quale Annamaria accompagna il figlioletto piu' grande alla fermata dello scuolabus.Lui sale e si dirige verso la scuola.Annamaria fa ritorno a casa.Sono gesti usuali,ripetitivi che si compiono giorno dopo giorno,abitudinariamente.Apre quella porta che lei stessa aveva chiuso qualche minuto prima,dato che la fermata del bus da casa dista solo un centinaio di metri.La aveva chiusa solo con lo "scrocco" senza far girare la chiave,tanto aveva pensato,tornero' in pochi minuti,giusto il tempo di arrivare allo scuolabus.Quando varca la porta di casa sente silenzio e quando si reca nella camera sua dove aveva adagiato il figlio Samuele ancora assonnato ( raccontera' lei )sente ancora silenzio.Samuele e' coperto dal piumone e lei pensa per un istante che lui stia giocando.Ma il respiro pesante del bambino le fa intuire che qualcosa non va'.Quando lo scopre racconta Annamaria scopre anche che il figlioletto e' stato aggredito e ferito e che le ferite sono gravi e profonde.

Sono le 8 e 28 quando Annamaria chiama il 118 e chiede aiuto,subito dopo chiama il medico di famiglia,una donna,Ada Satragni che dopo esser giunta sul posto diagnostica un improbabile aneurisma cerebrale del bambino.La Satragni lo puli',gli puli un po' il capo,addirittura in attesa dell'elicottero,prese la decisione di spostarlo e portarlo all'esterno con un improvvisato lettino.Subito dopo l'arrivo dei membri del 118 che si resero conto del fatto che il bimbo fu vittima di un atto violento,chiamarono i carabinieri sul posto.
Dal momento dell'arrivo dei carabinieri inizieranno i sopralluoghi e i sospetti.Purtroppo nel frattempo,la scena del crimine era stata calpestata da piu' persone ignare del fatto che dietro a tutto questo vi fosse un omicidio.
Annamaria Franzoni entro' ben presto nell'occhio del ciclone e fu quasi sempre inquisita da giornali,da colpevolisti.Ma non solo.Nella villa mai vennero trovate tracce di persone estranee ai componenti della famiglia ed inoltre,un particolare che la inchiodo' fu lo scoprire che il pigiama appoggiato sul letto dove giaceva il piccolo Samuele era indossato dall'assassino al momento dell'aggressione.Questa deduzione fu dovuta alle vaste macchie di sangue che sporcavano il pigiama in modo evidente e in alcuni punti speicifici,come ad esempio il polso del braccio destro.Anche gli zoccoli di casa di Annamaria erano macchiati di sangue.Quindi,la deduzione fu che nessuno oltre lei potesse aver indossato il piagiama e gli zoccoli.Annamaria Franzoni insomma,sembrava essere l'autrice del delitto,forse in preda a un raptus,a un momento violento rimosso.Eppure partecipo' a trasmissioni televisive importanti,ricordo l'invito che accetto' da Maurizio Costanzo.Pianse,racconto' la sua verita',disse di essere innocente.E disse un altra cosa in diretta: di aspettare un bambino.
In primo grado la Franzoni venne condannata a 30 anni,trasformati poi in 16 anni grazie alle concessioni delle attenuanti generiche.
Il resto di questa tragica vicenda che vede colpito l'innocente e piccolo Samuele e' noto.Conosciamo tutti i fatti,conosciamo gli sviluppi e sappiamo quanto la famiglia,il marito e il suocero sian stati sempre vicini ad Annamaria.
Una tragedia,per tutta la famiglia,per i figli innocenti,anche per la stessa Annamaria che forse non ricorda davvero,forse non sa,forse sa e non dice....non lo sappiamo.Noi non sappiamo la mente dove puo' condurci,di certo se la mente della Franzoni l'ha condotta fino a quel momento ci sarebbe da aver paura.Paura prima di giudicare,prima di puntare il dito,paura della mente,di come siamo fragili e pericolosamente vulnerabili.Perche'allora  potrebbe capitare a tutti di perdere la pazienza,la ragione un giorno,magari per un motivo futile,per stanchezza,chissa' per quale altro motivo,ma potrebbe capitare a tutti.Potrebbe capitare a tutti di perdere la ragione.Magari per un istante,per qualche istante e poi dimenticare di averla persa..e non ricordarsi davvero piu' fino a continuare a negare,a esser sicuri di non aver commesso niente.Ringrazio il Signore quando sento certe cose..di avere la fortuna di aver avuto una famiglia equilibrata,una salute mentale.Quando si sentono certe tragedie si capisce quanto anche chi e' carnefice soffre.
Ma solo una persona che non ha commesso un fatto o che lo ha totalmente rimosso puo' fare una telefonata come questa.In questa telefonata non c'e' finzione a mio avviso,c'e' disperazione,c'e' perdita del controllo.C'e' il comportamento di una persona che si trova improvvisamente catapultata in una realta' che non poteva immaginare.Alla richiesta dell'indirizzo lei si confonde e risponde:eh si,eh.....non lo sa,non riesce a concentrarsi.Non riesce a dare l'indirizzo,non riesce a ripetere il numero della porta.E' sotto shock.Questa e' l'unica cosa che mi ha sempre lasciato un gran dubbio sulla sua colpevolezza.Ovviamente sono i magistrati a decidere e le sentenze vanno sempre rispettate.Per fortuna abbiamo tutti un cervello e possiamo pensare pero' con la nostra testa.In tal modo riusciamo a farci anche alcune nostre idee personali,opinioni.
Per concludere,mi colpi' molto la telefonata di Annamaria Franzoni al 118.La prima volta che la sentii io pensai che lei fosse completamente estranea ai fatti.
La confusione,il vuoto.Non e' di una persona che sta calcolando o nascondendo qualcosa.E' il vuoto di una persona impreparata.Innocente.     https://www.youtube.com/watch?v=pD87vUW2_9o

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