C'e' un eta' per ogni cosa dicevamo giorni fa.Così anche per i dialoghi senza fine,per le ore estenuanti di discorsi infruttuosi che nel tempo,si sono trasformati in mesi di vita gettata al vento.
Ad esempio nelle chat,in questo modo nuovo ( si fa per dire ) di comunicare col mondo.Spesso sono dialoghi vuoti ,banali,con sconosciuti che tali rimarranno per sempre.Dimenticati,come gli amori svaniti,come quelle amicizie che il tempo non ti fa riconoscere piu',come le aspettative deluse,i sogni infranti,i bicchieri rotti,come il the in polvere sciolto nell'acqua.
Diluiti nel tempo,fino ad essere scordati e nascosti dalla mente che mente per non soffrire.Alle volte penso che staro' qui per un po',ma non rimarro' per molto.In chat intendo,non sulla terra.Sulla terra vorrei rimanerci altri cent'anni.Ma in fondo se sono li e' con una speranza che non ammetto ma c'e'.Di incrociare un' alchimia che mi abbracci e porti lontano.Questo lo pensi anche tu,lo so.E' rara,ma quando c'e' sarebbe bello poterla sviluppare senza ostacoli anche se ahime' spesso non e' cosi,perche' li dietro c'e' il destino,beffardo,giocherellone.Io credo nel destino,nella casualita',nella fortuna,nella sfortuna che qualche volta costruiamo con le nostre stesse mani e che qualche volta bussa violentemente alla nostra porta,senza lasciarci scelta se non quella di aprirle.Con scelte sbagliate spesso,l'uomo rimane solo.Non sa'accorgersi quando arriva il suo treno o a che fermata deve scendere,o piu' semplicemente sale sul treno sbagliato.Su treno che non lo rende felice,ma rimane li per non rischiare di ricominciare tutti di nuovo.Sbagliando rimane nella mediocrita' e sceso dal treno si trovera' in una stazione arida,che non gli appartiene.
Non lo so se questa potrebbe essere la mia stazione di partenza.Potrebbe.Oppure no.Ho atteso anche io molto e un paio di volte ho sbagliato treno.Sono sceso,senza scoraggiarmi,ho pagato il biglietto del ritorno,poi ho aspettato,aspettato,aspettato.Dio sa' quanto ho aspettato.Aspettando vendevo fiori e donavo chiacchiere in sala d'attesa a chi aspettava apparentemente come me,ma pensava ad altro.Ora,le valigie son fatte,sono piene di vita vissuta,di Amore.Quella parola tanto preziosa quanto maltrattata anche su siti come questo.Disfate le valigie quando sentite di essere arrivati,perche' la felicita' sfugge di mano, come i treni partiti che non siam mai riusciti a raggiungere.E il treno della felicita' e' un dono prezioso che la vita ci porge,perfino col posto in prima classe.Sbagliamo noi se lo lasciamo andare. ( Cesare Colonnese )
Dai pettegolezzi alle ricette di cucina. Dal Make up alla comicità. Non ci faremo mancare nulla.
mercoledì 27 agosto 2014
martedì 19 agosto 2014
C'e' un tempo.
venerdì 15 agosto 2014
martedì 12 agosto 2014
Mrs Doubtfire
lunedì 11 agosto 2014
La gente.
Spesso leggendo sul social o in qualche commento qua e la',salta all'occhio che molti di noi,cioe' noi,parliamo spesso della gente.Non capisco la gente che c'e', di quella gente,..e quella gente che invece,ci fosse piu' gente,la solita gente,se aspetti la gente....e cosi via fino all'infinito.Fino all'infinito a parlar della gente,a non capire la gente,a puntare il dito verso la gente,a giudicare la gente,la gente,la gente,sempre la gente.
Per noi,noi siamo noi,abbiamo un nome,un cognome,e da tutti i giudizi che diamo noi siamo gli immuni,perche' la gente inizia sempre da quell'altro in poi.Per quell'altro invece,noi siamo la gente e allora a sua volta anche lui ci vedra' con gli stessi occhi con cui noi lo vediamo,ci giudichera',ci osservera'.La vorremmo cambiare la gente,perche' non ci piace,perche' non ci e' mai piaciuta.Abbiamo sempre trovato e sempre troveremo qualcosa su cui ridire.E gli altri sempre troveranno su noi qualcosa su cui ridire.Cambiarla la gente non possiamo,non possiamo non accettare i loro atteggiamenti,i loro comportamenti.Anche se non ci piacciono,non abbiamo la potenzialita' di cambiare la gente.Se pero' pensassimo qualche volta a comportaci noi nel modo in cui vorremmo si comportasse la gente,se lo facessimo,individualmente tutti,allora,forse avremmo cambiato la gente e avremmo tutti molto meno da ridire parlando vagamente della "gente"
Per noi,noi siamo noi,abbiamo un nome,un cognome,e da tutti i giudizi che diamo noi siamo gli immuni,perche' la gente inizia sempre da quell'altro in poi.Per quell'altro invece,noi siamo la gente e allora a sua volta anche lui ci vedra' con gli stessi occhi con cui noi lo vediamo,ci giudichera',ci osservera'.La vorremmo cambiare la gente,perche' non ci piace,perche' non ci e' mai piaciuta.Abbiamo sempre trovato e sempre troveremo qualcosa su cui ridire.E gli altri sempre troveranno su noi qualcosa su cui ridire.Cambiarla la gente non possiamo,non possiamo non accettare i loro atteggiamenti,i loro comportamenti.Anche se non ci piacciono,non abbiamo la potenzialita' di cambiare la gente.Se pero' pensassimo qualche volta a comportaci noi nel modo in cui vorremmo si comportasse la gente,se lo facessimo,individualmente tutti,allora,forse avremmo cambiato la gente e avremmo tutti molto meno da ridire parlando vagamente della "gente"
venerdì 8 agosto 2014
Rien ne va plus
Onnipotenti,invincibili.Cosi si sentono le persone che si avvicinano al gioco d'azzardo.Spesse volte perche' la necessita' di aver piu' denaro fa mettere a rischio anche il denaro che c'e'.
Cosi un giorno in un bar ho osservato alcuni comportamenti e ho capito che chi gioca lo fa spesso per disperazione,con la speranza di mettere a posto la propria vita per sempre.Ma e' frustrato,si sente cosi,si sente come un ladro quando esce e ha vinto.Si sente come un ladro perche' quei soldi,pochi o tanti che siano non gli appartengono e domani finiranno per esser messi all'azzardo.Di nuovo.In una ruota della sfortuna che non ha fine.Nemmeno quando si pensa di vincere,perche' chi avra' vinto 300 ne avra' persi 600 come minimo.Osservavo un uomo inserire una banconota da venti euro per cambiarla in moneta.Ho osservato lui e poi ne ho osservati altri.Tutti mettevano una mano per non far sentire le monete scendere,quasi per una sorta di vergogna,per non esser giudicati.Il giocatore vorrebbe volatilizzarsi finche' gioca,vincere ed uscire con la sua vincita in tasca.Mette dei soldi.Li perde.Ne mette degli altri,recupera i soldi che aveva,ma non basta.Vorrebbe uscirne con il doppio perche' e' la sola strada che gli rimane per pagare l'assicurazione della macchina scaduta.Ne mette altri 20,poi 30,poi 50.La macchina, traditrice pare li riconosca e lo delude.Esce piu' povero di prima pensando che una volta ne aveva vinti 2000.Ma quei 2000 non avevano il valore dei 2000 presi mentre faceva malta,avevano un altro valore,parevano non valere niente.Come niente diventavano nella sala da gioco.Gettoni.I soldi diventavano stupidi gettoni di plastica che puntava,inseriva,dimenticandone il valore.
Il gioco provoca dipendenza scrivono in miniatura sui gratta e vinci.Perche' lì lo Stato guadagna un sacco di soldi e allora lo scrive in miniatura.Sulle sigarette guadagna poco e allora che il tabacco uccide si puo' scrivere in grande.Che il gioco d'azzardo uccida tante famiglie no,conviene.
Cosi un giorno in un bar ho osservato alcuni comportamenti e ho capito che chi gioca lo fa spesso per disperazione,con la speranza di mettere a posto la propria vita per sempre.Ma e' frustrato,si sente cosi,si sente come un ladro quando esce e ha vinto.Si sente come un ladro perche' quei soldi,pochi o tanti che siano non gli appartengono e domani finiranno per esser messi all'azzardo.Di nuovo.In una ruota della sfortuna che non ha fine.Nemmeno quando si pensa di vincere,perche' chi avra' vinto 300 ne avra' persi 600 come minimo.Osservavo un uomo inserire una banconota da venti euro per cambiarla in moneta.Ho osservato lui e poi ne ho osservati altri.Tutti mettevano una mano per non far sentire le monete scendere,quasi per una sorta di vergogna,per non esser giudicati.Il giocatore vorrebbe volatilizzarsi finche' gioca,vincere ed uscire con la sua vincita in tasca.Mette dei soldi.Li perde.Ne mette degli altri,recupera i soldi che aveva,ma non basta.Vorrebbe uscirne con il doppio perche' e' la sola strada che gli rimane per pagare l'assicurazione della macchina scaduta.Ne mette altri 20,poi 30,poi 50.La macchina, traditrice pare li riconosca e lo delude.Esce piu' povero di prima pensando che una volta ne aveva vinti 2000.Ma quei 2000 non avevano il valore dei 2000 presi mentre faceva malta,avevano un altro valore,parevano non valere niente.Come niente diventavano nella sala da gioco.Gettoni.I soldi diventavano stupidi gettoni di plastica che puntava,inseriva,dimenticandone il valore.
domenica 3 agosto 2014
Il segreto della vita
Invecchia perche' il tempo lo logora,lo espone a strapazzi,ad ansie,a sfaticate senza fine.Invecchia perche' i foglietti del calendario volano via anche se nessuno li toglie.Il corpo,intendo. Alle volte mi guardo allo specchio e penso a come il mio viso e le mie mani stiano cambiando nel tempo.Eppure rimane in me quell'allegria,quella spensieratezza,quella leggerezza che avevo a vent'anni,prima di vedere coi miei occhi tutte quelle cose che se potessi cancellare cancellerei con una spugna.Ho sofferto,pianto,riso,saltato,le ho fatte tutte finora.A un certo punto della mia vita ho pensato perfino che non avrei piu' sorriso.Invece sbagliavo.Poi lentamente,senza che me ne accorgessi,da solo,un energia,come un dono di Dio ed e' ritornato il mio sorriso.Un sorriso spontaneo,che riconosco solo io quando mi guardo in una fotografia.Molto dipende da noi.Piangersi addosso ci puo far solo morire,lentamente.Nulla di piu'.E oggi ridevo a crepapelle con un amico che mi scriveva su "uazzap" ed io rispondevo come un quindicenne.Con lo stesso entusiasmo e lo stesso amore per la vita.Con qualche macchia scura sulle mani...ma col sorriso sul viso.Ancora.
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Occhi diversi.
Mi ero promesso da molto tempo di tornare alle impostazioni di questo mio blog. Mi aveva dato tante emozioni in passato, osservare le reazi...
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Risposta a un articolo della signorina Tanya Gold apparso su The Guardian, Tuesday 8 September 2009 http:...