domenica 18 maggio 2014

All'ufficio postale

Ma porca pupazza.Capita sempre cosi !
Capita sempre che la raccomandata di turno non venga recapitata e che il fattorino lasci il comunicato nella cassetta.Una raccomandata ogni due giorni,ma di questo parleremo in un altro post.
Quindi,trovare l'avviso in cassetta,significa obbligare il povero disgraziato che lo riceve a doversi recare all ufficio postale.Per regola e per logica ( quella italiana ) l'ufficio che han scelto per smistare le raccomandate,non e' mai quello a fianco di casa tua o quello della succursale piu' in la.E' sempre dall'altro capo della citta'.Pare lo facciano apposta.E forse lo fanno davvero apposta per tenerci in forma.Ad esempio,nel caso di Venezia abiti a Cannaregio?Bene,devi ritirare la raccomandata all'ufficio postale di San Marco,dalle ore 10 alle ore 13.Se per caso arrivi alle 9 e 30,ti mandano via con una scusa od un altra dicendoti di ritornare dopo le dieci.Non perche' non han la raccomandata,ma solo perche' sul timbro e' scritto cosi.Quindi,quando arrivi a destinazione per il ritiro di questa cazzo di raccomandata,sei gia a pezzi e hai la lingua a penzoloni.
Capita anche ieri mattina a me.Mi alzo,vado in bagno,mi faccio la doccia,mi lavo i denti,mi vesto,faccio colazione e prendo l'avviso per recarmi nell'ufficio il cui indirizzo e' sul  timbro che  viene riportato sulla stessa carta.
Sara' caldo,sara' freddo,che strana temperatura.Meglio mettere questa maglia piu' pesante va' che non si sa mai.Bravo.Sara' un inferno.
Scese le scale e girato l'angolo,il sole invade la strada come in una giornata d'agosto.Ora avrei dinanzi a te due opzioni.Quella di prendere il mezzo pubblico o quella di andare a piedi.Ma il mezzo pubblico come sempre mi passa sotto il naso e cosi scelgo la seconda opzione.Con calma,senza affannarsi,tanto e' tutto perso...
Finalmente dopo una sudata e dopo aver attraversato mezza citta' arrivo nell ufficio postale destinato.L'umore e' cambiato,sono immancabilmente incazzato nero perche' non e' possibile girare mezza citta' per ritirare una cosa che tra l'atro non sara' di sicuro un assegno di risarcimento.
Come entro nell'ufficio postale c'e' una coda senza fine.Come dal dottore,comel al supermercato,come ovunque.Code code e sempre code.Una serie di sportelli uno dopo l'altro,ed uno pensa beh faro' prestissimo con tutti questi sportelli.Col piffero!E' solo un bleff.Tre quarti di quegli sportelli servono per cose che non fa quasi nessuno.Per le cose che tutti fanno ve ne sono adibiti solo due,di sportelli.Dietro ad ogni sportello vi sono gli addetti.Uomini e donne.Almeno credo.Quasi tutti con una cosa in comune: la faccia svogliata.Che vuol dire avere la faccia svogliata?Quelli che non sorridono,quelli che non dicono grazie,non dicono prego,non dicono.Quelli che non dicono.Nemmeno quando parlano.
Stanno li,perche' hanno avuto il posto pubblico fisso e coi tempi che corrono....
Quindi chi se ne frega se chi entra ha fretta e mille cose da fare.Prendi il tuo numerino e siediti li.Aspetta.
E cosi fai.Dopo aver letto un quarto d'ora sul box che piazzano di fronte alla porta senza aver trovato la clausola che fa per te,prendi il biglietto con la lettera A perche' l'anziana signora dietro di te dice che con la lettera A si fa tutto.Dal momento che tu prendi la A stai sicuro che chiameranno la C.
Ti siedi,nel caso di ieri,mi siedo e comincio questa sfibrante attesa senza fine.Sono le 10 e 15.Uno degli sportelli chiude perche' l'addetta va a bere il caffe'.Avra' sete o probabilmente con la speranza di svegliarsi un po'.
La gente in coda e' nervosa,potrebbe scaternarsi un putiferio da un momento a un altro,speriamo bene.Io non mi sbilancio mai,al massimo istigo gli altri dicendo : eh si,aveva sete.
Manca poco che mi chiamino,quando improvvisamente comincio a sentire dei crampi alla pancia.Cavolo che dolore....comincio a piegarmi.Cerco di non dare nell'occhio e intanto conto,uno,due,tre,quattro,ma all'apice del dolore sento din don A 22.Sono io.Con la fronte sudata,(non immagino pensare come sarei stato se avessi avuto i capelli) mi avvicino camminando pian piano.Tutti mi guardano perche' non capiscono come mai io vada a rallentatore.Intanto prego Ave Maria piena di Grazie il Signore e' con te.Si capisce che dico il rosario,ma non si capisce se lo stringo tra le mani.
Mi dia i documenti per favore,me li dia un altra volta perche' ho dimenticato di scrivere il numero.No.Non ce la faro' me la sento.Non ce la faro' mai.
Signorina scusi,c'e' un bagno?No,mi dispiace e' solo per gli addetti ai lavori.Eh si penso io,siccome lavoran troppo e si stancano,avranno anche la doccia con idromassaggio.
Esco piu morto che vivo dall'ufficio postale e mi rendo conto che il primo bar e' almeno a 500 metri di distanza.La preghiera continua.Tu sei Benedetta tra le donne e' Benedetto il frutto del seno tuo Gesu'.
Finalmente riesco a varcare la soglia del bar e passando di corsa dico loro un caffe'.Corro al bagno mi calo i pantaloni ( perche' coi pantaloni su non la posso fare) e mi siedo,sentendo le gambe che mi cominciano a tremare.Esausto di questa ultima mezz'ora di vita allungo la mano e mi accorgo che.....non hanno messo la carta igienica.Il finale?Aguzzate la fantasia.

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