sabato 15 marzo 2014

L'anziano benvestito.





Accadeva da bambino.Quando mio padre prendeva la mia mano piccola e grassa e la stringeva nella sua,dalle dita lunghe e affusolate.Ed io piccolo.Un nanerottolo che correva sempre su e giu' per casa trasformando in giocattolo anche l'oggetto piu' assurdoche si trovava in una stanza e dove il gatto veniva preso di nascosto per la coda e adoperato come fosse un battufolo di piume per spolverare.Quando guardavo quei fogli bianchi con quel gran numero al centro e ,quando vedevo che mia madre ne toglieva uno ogni mattina con un movimento ripetitivo e maniacale, non capivo.Nella mia mente pensavo che il calendario sarebbe rimasto fermo per sempre allo stesso numero ed io sarei rimasto alto 1 metro per tutta la vita ( un pigmeo ),il mio gatto sarebbe stata la mia aspirapolverepersonale e senza bisogno di batterie e mia mamma avrebbe continuato a farci i vestitini uguali e sarebbe stata sempre mora,bella e piena di vita per sempre.Insomma nella mia favola ,nel mio disegno di bambino,non esisteva il concetto di tempo.Saremmo  stati per sempre impeccabili,belli ed eterni.Come le pentole.
La meraviglia dei pensieri di un bambino,incapace di aver anche un solo momento di  cattiveria verso la vita,incapace di intravedere la possibilita' anche recondita della  fine di qualcosa,di pensare anche solo per un istante che quella felicita' possa svanire.
Perche' e' la vita cosi.C'e' un tempo per ogni cosa.E il tempo esiste,passa, scade.Siamo noi che dobbiamo imparare a cogliere gli attimi,gli amori,le sensazioni,le parole.Usare gli attimi per amare,per dirci cio' che sentiamo,per esprimerci.Gli attimi che si susseguono veloci si trasformano in anni e fanno cambiare le persone,i fiori,i colori.Le cose no,quelle che non hanno anima  non cambiano mai.Un po come alcune persone,che se nella vita han pensato solo a se stesse,alla fine ritrovan solo se stesse e la loro espressione statica e immutabile li rende quasi privi di anima.Esistono?Esistono davvero tesoro,ma non ci pensare..Loro non cambiano mai,non perdonano,non giustificano nessuno a parte se stessi.Cambiamo noi.Siamo noi che viviamo su questo pianeta,siamo noi che lo abitiamo.Noi con le nostre sofferenze di tutti i giorni,con i nostri dubbi,con le difficolta' di ogni genere.Cambiamo e siamo in continua evoluzione alla ricerca di capire e di trovare la strada migliore per condurre la nostra esistenza.Loro no,loro scoronno  i giorni del calendario.E magari di improvviso ci capita anche qualcosa di brutto,quel qualcosa che fino a poco tempo prima pensavamo potesse essere solo destinato agli altri.Dovremmo svegliarci e renderci conto che non e' sempre cosi.Si chiama fortuna il fatto che le cose non belle capitino sempre agli altri.Fortuna per noi,sfortuna per loro.....
Chiudendo gli occhi salgo su una vecchia macchina,c'e' anche un autista molto anziano e benvestito.Mi apre la porta e mi fa accomodare dietro.Non parla.E' bello,inquietante,ma silenzioso.Non vi sono rumori,un silenzio assordante e una luce celeste come il cielo dopo un temporale in estate mi trascina dentro ad un tunnel.Mi ricorda l'imbuto colorato di Coraline.Tornato bambino,ma con l'esperienza dei miei 50 anni,tento di raccontare a chi mi vuol bene quello che ho visto.Tento di dir loro che forse dovremmo cambiare qualcosa per evitare che qualcosa succeda.Ma non si puo'.Le persone non mi sentono,mi sorridono ma pare non sentano quello che tento di raccontare.Non andiamo di la Mamma,quella strada e' pericolosa.Invece lei mi trascina per una mano da quella parte per sfuggire ad un uragano con la convinzione di salvarci la vita.E sfuggiamo da quell'uragano,incosapevoli del fatto che in fondo alla strada imboccata vi sia un burrone.Io lo so.Io lo so che c'e' un burrone li infondo,ma nessuno mi ascolta,nessuno mi sente.Quando parlo sorridono.Mamma,abbiam scelto la strada sbagliata!Papa', ascoltami io so che laggiu' c'e' un burrone...dobbiamo cambiare strada!Inutile,loro non mi sentono e continuano questa strada  imperterriti..fin quando all'incrocio c'e' una giostra piena di colori.In quel momento la mia mano si stacca da quella di mio papa'.Il bigliettaio e' un uomo giovane e malvestito....e' l'autista della vecchia macchina.E' bello ,e' forte,e' sorridente.Mi guarda e accarezzandomi mi dice: e' vero che dovrai affrontare tante prove,ma non avere paura.Non sei solo.Non si e' mai soli.Il Signore ti aiutera'.Giro la testa per chiamare il mio babbo e fargli vedere la giostra,ma non vedo piu' nessuno.Sono andati via,tutti tre.Rimango io sulla giostra.Da solo.E da solo la giro,con tutta la mia forza,sempre piu' velocemente quasi a non volerla piu' far fermare. Da un lato la mia mente spensierata di bambino mi dice che la felicita' di quegli attimi sara' eterna...dall'altro lato di bambino che ha vissuto i miei 50 anni piango e mi dispero.Sudo e scalmanato mi sveglio.Era un sogno.




3 commenti:

  1. Anche i sogni fanno parte della nostra vita ed hanno sempre un fondo di verità, sta a noi dargli la giusta interpretazione, comunque il racconto è molto piacevole e se propri vuoi, a mio parere, anche un po' nostalgico.Buona domenica Cesare un abbraccio.

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  2. Cesare sai sempre emozionare Anche con un sogno!!!!!����

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