sabato 16 maggio 2009











Applausi per Cesare ColonneseVENEZIA - (r.pet.) L'ampio spazio di palazzo Michiel del Brusà nuovamente gremito, applausi scroscianti ad ogni monologo. Si può parlare di un piccolo fenomeno quello del veneziano Cesare Colonnese, che ha deciso di dedicarsi anima e corpo alla sua passione per il teatro, diffuso tramite passaparola e grazie ad Internet, dove i suoi monologhi sono cliccatissimi. Non si può negare che "scenografico" sia un po' anche il negozio di Colonnese, in puro stile francese e ispirato alla pellicola "Il favoloso mondo di Amélie", a pochi passi da campo Santi Giovanni e Paolo. Né gioca un ruolo secondario la prima professione, quella di visagista, che l'ha visto accanto al noto Diego Dalla Palma. Il trucco utilizzato in scena può ricordare, anche in virtù di certe movenze mimiche, una maschera kabuki, aggiungendo un tocco straniante alla figura del veneziano alle prese con i problemi di tutti i giorni, a partire dall'acqua alta (dal relativo monologo il titolo dello spettacolo, "I gá dito"): al suono della sirena, fra i cittadini si generano i più bizzarri allarmismi. Il dialetto gioca un forte ruolo, assieme alla nostalgia di certe sfumature e ad un sentire "lagunare" in via di estinzione, un ritorno a spontanei dialoghi, per quanto salaci, fra vicini di casa e "compagni di calle". Le risate, talvolta amare ma sempre seguite da forte ottimismo, si succedono con Cesare alle prese con un "gratta e vinci" o una ricarica telefonica. Un innamorato di Venezia, Colonnese, che la fa anche morire e resuscitare nel siparietto "cimiteriale" d'inizio. Menzione merita, come ottima compagna di scena, anche la simpatica Marina De Grandis, nella realtà legatrice e restauratrice "dirimpettaia" del negozio di Cesare.

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